Bracciante ucciso, il suo killer va ai domiciliari con braccialetto elettronico

Bracciante ucciso, il suo killer va ai domiciliari con braccialetto elettronico. L’omicida deve scontare una condanna a 22 anni

Bracciante ucciso-Meteoweek.com

Il killer che ha ucciso Soumayla Sacko, bracciante maliano e sindacalista Usb, sconterà la sua pena ai domiciliari. Il Tribunale di Catanzaro ha infatti scarcerato A. Pontoriero, 45anni, condannato a 22 anni per l’assassinio di Sacko. L’omicida aveva colpito con un fucile la sua vittima il 2 giugno 2018, mentre raccoglieva delle lamiere in zona ex fornace “La Tranquilla” di San Calogero nel Vibonese. I giudici hanno accolto la richiesta dei legali di Pontoriero, che lascia il carcere di Castrovillari (Cosenza) per beneficiare dei domiciliari con braccialetto elettronico.

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Secondo il Tribunale, le ragioni che hanno contribuito a tale decisione  si devono a tre particolari: “lo stato avanzato dell’istruttoria processuale davanti alla Corte
d’Assise di Catanzaro; il consenso di Pontoriero all’utilizzazione del braccialetto elettronico e il parere favorevole dello stesso pubblico ministero“. Ecco dunque perché hanno accolto l’appello degli avvocati che nell’istanza hanno messo in evidenza che non sussista un attuale pericolo di recidiva. Secondo i giudici del Riesame gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico sarebbero la giusta misura da adottare per “scongiurare prossime occasioni di ricaduta nel delitto, espletando al tempo stesso un effetto deterrente sulla reiterazione di condotte analoghe“. I legali di Pontoriero hanno inoltre fatto sapere che faranno ricorso in appello contro la prima sentenza eseguita in primo grado.

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