Calabria, Eugenio Gaudio indagato dal 2019 per concorso in turbativa

A poche ore dalla scelta del nuovo commissario per la Sanità Eugenio Gaudio, un’altra piaga si abbatte sulla Calabria. Proprio l’ex rettore dell’Università La Sapienza sarebbe stato indagato nell’ambito di una inchiesta avviata nel 2019.

E’ passato poco meno di un giorno da quando Eugenio Gaudio è stato nominato commissario alla Salute in Calabria. Dopo le dimissioni di Zuccatelli, e le voci su Gino Strada, il nome dell’ex Rettore della Sapienza era iniziato a circolare sempre con maggiore insistenza fino a quando è arrivata la conferma della sua nomina. Posto da consulente spetta invece al fondatore di Emergency Gino Strada, su cui pure si erano concentrate le voci iniziali su un’ipotetico commissariamento. E mentre proprio Strada dice no ad un tandem con Gaudio, su quest’ultimo si riapre uno scorcio che non lo getta certo in buona luce.

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Il nuovo commissario per la sanità Eugenio Gaudio è infatti indagato per concorso in turbativa dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta sui concorsi truccati all’università, risalente al 2019. Ad avviare le indagini, il Procuratore Carmelo Zuccaro e la Pm Raffaella Vinciguerra. A riferirlo è stato il quotidiano Domani, secondo cui Gaudio – subito dopo aver ricevuto l’avviso di conclusione di indagine – sarebbe stato interrogato. E la sua difesa avrebbe spinto gli inquirenti a richiedere un’archiviazione nei suoi confronti. Archiviazione che però resta un’ipotesi e che ancora non ha ricevuto approvazione dal giudice.

Nell’inchiesta “Università bandita” era indagato anche Marco Montors, il rettore dell’Humanitas University di Rozzano. Coinvolte nelle indagini anche 66 persone: 40 professori dell’Università di Catania e 20 degli atenei di Bologna, Cagliari, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona. L’accusa, che pende sul neocommissario in Calabria, è quella di aver pilotato le nomine dei concorsi. Le procedure concorsuali truccate potrebbero essere addirittura 124. I concorsi, secondo l’accusa, sarebbero stati organizzati prima sulla base del vincitore, stilando un bando ad hoc per pilotarne il risultato.

 

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