Giovanni Paolo II santo troppo presto? Spunta un rapporto shock

Il quotidiano americano National Catholic Reporter invita i vescovi a sopprimere il culto del Papa defunto. “Giovanni Paolo II ha dato un esempio deplorevole nell’ignorare i resoconti delle vittime di abusi”, si legge.

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Papa Giovanni Paolo II si è spento 15 anni fa – meteoweek.com

Un rapporto proveniente dagli Stati Uniti prova a gettare ombre su Papa Giovanni Paolo II. In particolare, ci si interroga sulla rapidità del processo, di beatificazione prima e di santificazione poi, che ha riguardato Karol Wojtyla. Il Santo Padre, deceduto nel 2005 dopo una lunga e duratura malattia, viene accusato di aver operato in maniera negativa, soprattutto per quel che concerne la copertura dei casi di pedofilia tra i preti. Tanto che il quotidiano americano National Catholic Reporter ha posto l’accento su questa faccenda, con una campagna denigratoria ai danni di Giovanni Paolo II.

In particolare, nel rapporto che si legge sull’influente quotidiano, vengono esortati i vescovi a “sopprimere il culto” di Wojtyla. Ma anche il New York Times, altro quotidiano molto importante in ottica internazionale, si pone lo stesso interrogativo sulla rapida santificazione del Pontefice. “È tempo di fare i conti con le difficoltà – si legge – . Quest’uomo ha minato la testimonianza della Chiesa globale, ha distrutto la sua credibilità come istituzione, e ha dato un esempio deplorevole ai vescovi nell’ignorare i resoconti delle vittime di abusi“.

I dubbi dei due quotidiani americani si basano quasi esclusivamente sul rapporto McCarrick. Qui si leggono elementi terribili su quello che viene considerato un sistema malato, in merito alle mancate denunce di abusi su minori da parte dei preti. In particolare si legge che proprio Giovanni Paolo II avrebbe negato il coinvolgimento di McCarrick in questi episodi. E da questo rapporto si sospetta una influenza nel Santo Padre dei tempi della Polonia del comunismo, un Paese in cui i servizi segreti producevano dossier falsi sul clero per screditarlo.

Il cardinale Theodore McCarrick – meteoweek.com

Uno scetticismo che Wojtyla avrebbe espresso anche in merito alla situazione di Maciel Marcial Degollado. Il fondatore dei Legionari di Cristo era un pedofilo conclamato ed è stato spesso accusato di corruzione e di morfinomania. Dunque, un delinquente in piena regola contro il quale non si è mai scagliata però l’ira di Giovanni Paolo II. Tuttavia il cardinale Dziwisz, che all’epoca dei fatti era il segretario del papa, ha fatto sapere di recente che il Pontefice non è mai stato raggiunto da notizie di questo genere. Altrimenti – svela il segretario – sarebbe subito intervenuto.

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E dagli Stati Uniti viene rincarata la dose. Tanto che Tom Reese, gesuita ed editorialista di America, sostiene che “i problemi che sono sorti per il trattamento di McCarrick da parte del Papa dimostrano che è stato un errore essere stati troppo frettolosi nel canonizzarlo“. Padre Reese ha rincarato la dose, facendo capire che c’è stata troppa fretta per il processo di beatificazione del Santo Padre. “Sono contrario a canonizzare i papi – prosegue il gesuita – perché spesso si tratta più di politica della Chiesa che di santità. I santi dovrebbero essere modelli da imitare“.

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E anche sulle pagine del New York Times si punta il dito contro la velocità con cui Giovanni Paolo II è stato proclamato beato e poi santo. “Oggi dopo più di un decennio di dubbi, la reputazione di Giovanni Paolo II è caduta. Dopo che lo stesso Vaticano si è precipitato a canonizzarlo, ha pubblicato questa settimana il rapporto Mc Carrick che ha deposto ai piedi del santo la sua responsabilità per l’avanzamento di carriera del cardinale“. Bisogna dire che McCarrick è stato punito e scomunicato due anni fa, per mano di papa Francesco.

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