Campania, zero posti in ospedale: “Già costretti a scegliere chi curare”

La Campania, da poco dichiarata zona rossa, è in ginocchio a causa del Covid-19. In ospedale non ci sono più posti letto liberi. L’allarme arriva dai medici.

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Gli ospedali in Campania sono al collasso – meteoweek.com

La Campania continua a registrare un rapido aumento di casi di Covid-19. Soltanto ieri si sono registrati 3.019 nuovi positivi. L’incremento dei ricoveri è stato di ben 46 unità nei reparti ordinari, più 9 in terapia intensiva. Gli ospedali della Regione sono al collasso, sia per la mancanza di posti letto che per l’assenza di risorse umane. Da giorni ormai si cercano 450 medici da arruolare per dare rinforzo a quelli attualmente in corsia. Una buona parte degli operatori, infatti, ha contratto nelle scorse settimane il virus. L’allarme arriva da Pierino Di Silverio, componente dell’esecutivo Anaao-Assomed nazionale e vice segretario regionale Campania.

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L’allarme dei medici

La situazione relativa al sovraffollamento delle strutture sanitare in Campania sarebbe molto più grave di quanto riportano i dati ufficiali. Lo rivela Pierino Di Silverio. “La Campania è allo stremo, ogni giorno ricevo centinaia di messaggi di colleghi che dicono tutti la stessa cosa: non ce la facciamo più, non è vero che abbiamo ancora posti letto disponibili per pazienti Covid. Cominciamo a dover scegliere chi curare e chi no“, ha detto il rappresentante del sindacato dei medici del Ssn in un’intervista rilasciata a Adnkronos.

La mole di lavoro è inquantificabile, ma le risorse sono limitate. “Nell’ultimo mese e mezzo – continua Di Silverio si è infettato in Campania il 30% degli operatori. Nelle prossime settimane sarà sempre peggio e se la curva non si raffredda noi scoppiamo. Abbiamo una valanga di pazienti che necessita di cure, non tutti da terapia intensiva, ma che restano troppo tempo in ospedale. Nessuno vuole colpevolizzare e crocifiggere ma stiamo soffrendo e alla fine e restiamo da soli. Isolati con le istituzioni che decidono senza ascoltarci e i pazienti, che non sapendo contro chi protestare, iniziano a darci addosso“.

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Pierino Di Silverio, componente dell’esecutivo Anaao-Assomed nazionale e vice segretario regionale Campania – meteoweek.com

Il componente dell’esecutivo Anaao-Assomed dà, in parte, la colpa ai vertici del Governo e della Regione. “C’è sulla gestione dell’emergenza Covid in Campania – spiega – un rimpallo di responsabilità. Una deresponsabilizzazione di cui dovrebbero vergognarsi entrambe le parti. Viene chiuso il pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli per farci un Covid Hospital, dove in questo momento ci sono 4 pazienti in un reparto a bassa intensità di cura che se peggiorano vanno trasferiti. Intanto però si è chiuso un servizio ai cittadini che chiedono assistenza. Abbiamo chiesto di identificare i Covid Hospital ma anche di strutturare bene gli ospedali no-Covid invece sono stati disseminati ovunque Unità Covid senza però organizzare i percorsi e così molti operatori si sono infettati. Abbiamo chiesto di implementare la medicina del territorio e dal Governo arrivano, ora dopo 8 mesi, le linee guida per la rivalutazione extra-ospedaliera dei pazienti. Tutto assurdo“.


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Se non si registrano cambiamenti in senso positivo la Campania, dunque, nei prossimi mesi sarà costretta a contare un numero ingente di morti. “L’unità di crisi messa in piedi dalla Campania non è in grado di rispondere all’emergenza – ribadisce Di Silverioci sono solo due medici, uno è il responsabile del 118 e uno è un collega ospedaliero. Ma dove sono i medici che stanno in prima linea? Perché non ha inserito anche le parti sociali? E’ chiaro che c’è una lacuna di competenze nelle gestione dell’organizzazione con un effetto a domino sugli ospedali. E’ ora che il governatore apra gli occhi e ascolti chi sta in trincea, perché quella che combattiamo ogni giorno è una guerra contro il Covid“.

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