Di Maio risponde a De Luca: “Mi insulti pure, ma si metta a lavoro in Campania”

Continua il confronto tra il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Di Maio, interpellato sulla questione ospite a CartaBianca su Rai Tre, avrebbe invitato il presidente della regione a focalizzarsi sui problemi dell’emergenza coronavirus in Campania. 

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MeteoWeek.com (da Getty Images)

Vincenzo De Luca ha “tutta l’autorizzazione di insultarmi, basta che lui si metta al lavoro per la salute dei cittadini campani”, afferma il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ospite a CartaBianca su Rai tre. E’ un ministro che scansa il rischio di alzare i toni, derubricando il battibecco, gli insulti e i rimproveri a un piano inferiore: parlare di queste cose distrae dai veri problemi del paese. Sembra questa la posizione di Di Maio all’interno delle ultime interviste rilasciate, immancabile la domanda sui suoi rapporti con il presidente della regione Vincenzo De Luca.

L’attacco di De Luca

Immancabile anche perché i toni si sono fatti molto aspri, soprattutto da parte del governatore, che venerdì scorso – 13 novembre – a più riprese ha definito il ministro degli Esteri “uno sciacallo”: Alla lista degli sciacalli si è aggiunto ieri il nome illustre di un eminente politico, campano manco a dirlo. Tale Luigi di Maio. Luigi di Maio era fra quelli che facevano campagna elettorale un mese e mezzo fa contestando alla Campania il delitto di aver realizzato l’ospedale modulare sprecando il denaro pubblico. Questo esponente di governo avrebbe dovuto impegnarsi per far arrivare il personale che manca, era uno che voleva tenere il commissariamento della Campania. Avremmo fatto la fine della Calabria, o peggio, dove i commissari di governo fanno cose da pazzi. E parla, parla…”.

Di Maio: “De Luca avrà dato altro materiale per Crozza”

Ma la linea ormai istituzionalizzata di Di Maio viene ribadita anche durante l’intervista di due giorni fa all’Aria che tira su La7, quando risponde con una battuta per by-passare velocemente il discorso: “De Luca avrà dato altro materiale a Crozza per il prossimo venerdì, mettiamola così. Come governo siamo pronti a inviare i militari e il personale civile per dare una mano e spero che la Regione Campania li accetti”. Un sostegno che il governatore De Luca non ha apprezzato, ribadendo di aver chiesto, ormai da tempo, personale medico, e non militari.


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I militari in Campania

Ma Di Maio ribadisce: la Campania deve accettare gli aiuti del governo perché negare l’emergenza è controproducente. “Sono stato sempre defilato e non ho mai attaccato un governatore o un sindaco: ho sempre spinto alla collaborazione istituzionale. Ma negare l’evidenza e dire che va tutto bene non è la soluzione. Io tra l’altro la linea del rigore di De Luca l’ho sempre apprezzata”. Poi un riferimento all’evidenza a cui accennava: “Le scene di Napoli non sono le prime, le abbiamo viste in tempo di pace. Le debolezze strutturali le conosciamo, negare l’evidenza è sbagliato, non è una cosa personale tra me e De Luca”. Alla fine però Di Maio cerca di tendere la mano a De Luca. E lo invita “a lavorare insieme per tutelare la salute dei cittadini”. Quell’invito nella giornata di ieri si è trasformato in un invito personale direttamente rivolto al presidente della regione, affinché focalizzi la sua attenzione sulla Campania.


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Arrivano i rinforzi

Intanto l’intera vicenda sembra aver smosso qualcosa. Da ieri è online sul sito della Protezione civile il bando per l’individuazione di 450 medici volontari, specializzati, destinati alla Campania per la gestione dell’emergenza coronavirus. A spiegare i dettagli del bando è il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia: “Questi medici  si sommano agli operatori sanitari che avevano già dato la disponibilità per essere utilizzati con il bando del 24 ottobre. Il nuovo bando prevede il reclutamento, anche attraverso il rientro dalla pensione, di 150 specializzati in Anestesia e Rianimazione, 100 specializzati in Malattie Infettive, 100 specializzati in Malattie dell’Apparato Respiratorio e 100 specializzati Medicina e Chirurgia d’Accettazione e Urgenza che opereranno sul territorio campano. Tutte le spese saranno a carico dello Stato”.

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