19enne uccide detective, scioccante la causa: come in un videogioco

Detective uccisa da un colpo di pistola in Russia. L’assassino, 19 anni, ha raccontato di aver ricevuto l’incarico da un uomo sul dark web. Il movente del committente pare sia stata la vendetta.

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Abdulaziz Abdulazizov, 19 anni, ha sparato alla detective Evgenia Shishkina, 49 anni, mentre stava uscendo dalla sua casa nel villaggio di Arkhangelskoye, in Russia, per andare al lavoro. L’omicida ha ucciso per soldi in quanto commissionato sul dark web da una persona che si faceva chiamare Migel Morales, il quale cercava ragazzi disposti a uccidere su commissione. Abdulazizov, aveva completamente perso il contatto con la realtà: in “Hitman”, il suo videogioco preferito, il giocatore muove sullo schermo un assassino che lavora su commissione.


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Secondo la ricostruzione dei fatti, Abdulazizov si è presentato davanti alla porta della detective che, quando lo ha visto arrivare con la pistola in mano, ha provato a difendersi con la borsa. Il ragazzo è scivolato, ma è riuscito a colpirla al collo e alla schiena. La detective è morta tra le braccia del marito che era corso in strada quando ha sentito i colpi di pistola. “Non è riuscita a dirmi niente. Ansimava e poi ha smesso di respirare: ha raccontato il marito sotto choc. Quando Abdulazizov è stato fermato dalla polizia non era per nulla turbato. Difatti, con gli agenti è tornato sul posto dell’omicidio per mostrare come aveva agito e poi ha commentato: “È successo tutto proprio come in Hitman”. Il ragazzo ha anche raccontato che l’omicidio gli era stato commissionato sul dark web. La polizia è riuscita a risalire all’identità del mandante che si nascondeva dietro il soprannome di Migel Morales, ma Yaroslav Sumbaev è il suo vero nome ed è proprietario di un negozio illegale di narcotici sul dark web. La detective aveva indagato su di lui e per questo l’uomo aveva già cercato di assassinarla in precedenza. Così, il mandante ha promesso ad Abdulazizov una ricompensa di poco più di 12mila euro, ma alla fine gliene aveva dati solo 5mila in bitcoin. “Mi ha detto che era una donna cattiva”: ha raccontato Abdulazizov agli investigatori. Ora, il diciannovenne dovrà scontare una condanna di 14 anni in carcere.

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