Ritardi nel Recovery Fund, Amendola: “Notizia senza fondamento”

Il ministro per gli Affari europei Amendola assicura che l’Italia non ha avuto ritardi nella presentazione dei Piani per il Recovery Fund.

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Enzo Amendola, ministro per gli Affari europei, in collegamento con la trasmissione Start, su Skytg24. Credit: Sky Video

“Notizie destituite di ogni fondamento”. Così ha definito Enzo Amendola, ministro per gli Affari europei, le informazioni che da ieri – mercoledì 18 novembre – circolano a proposito di eventuali ritardi nella presentazione del Piano Italia per il Recovery Fund. I media parlano di uno “scenario di allarme dalla Commissione” dell’Unione europea, ma per il ministro non ci sarebbe nulla di vero. “E – ha aggiunto in collegamento con la trasmissione Start, su Skytg24 – lo dico col rispetto che si deve alla stampa ma anche alla chiarezza delle procedure di Bruxelles”.

“Nessuna preoccupazione sulla presentazione dei piani”

Anzi il ministro ci ha tenuto a rassicurare i cittadini italiani, sottolineando che in Europa tutto procede secondo le tempistiche prestabilite. “Ieri – ha specificato – due commissari europei hanno detto in conferenza stampa che non c’è nessuna preoccupazione sulla presentazione dei piani. E anche all’interno del governo la situazione sarebbe sotto controllo: “Altri dicono che ci sarebbe un litigio nel governo tra me e Gualtieri, ma ieri fino a mezzanotte, assieme a Conte abbiamo lavorato perché ci sono dettagli tecnici molto importanti, il clima è buono“.

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L’Italia in linea con le tempistiche

Il fatto che l’Italia non abbia ancora presentato il suo piano di spesa all’Ue, dunque, sarebbe in linea con gli altri Stati membri. Attualmente, infatti, la discussione dei progetti è limitata al territorio nazionale. Entro gennaio, poi, dovrà essere accettata anche da Bruxelles. “La Commissione – ha infatti specificato Amendola – chiede che da ottobre fino a dicembre ogni Paese discuta delle proprie linee guida, dell’impostazione sui progetti, dell’utilizzo delle risorse e delle riforme. E lo fa in un dialogo informale per costruire insieme il piano”.

Scadenza a gennaio

E ha aggiunto ancora: “Non c’è nessun Paese che ha presentato il piano nazionale. La presentazione ufficiale ci auguriamo che avverrà a gennaio, certo siamo preoccupati per il veto ungherese e polacco che potrebbe ritardare tutte le procedure, ma il lavoro è di completa collaborazione con la Commissione”. 

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Il veto di Ungheria e Polonia

Il timore che il Recovery Fund potesse saltare, o perlomeno ritardare in modo allarmante, è iniziato dopo che lunedì 16 novembre, in Consiglio europeo, l’Ungheria e la Polonia hanno messo il veto sul bilancio Ue e di conseguenza sul massiccio piano di ripresa per affrontare l’emergenza coronavirus. Proprio a causa di questa mossa il Recovery Fund potrebbe slittare e non essere più operativo entro la primavera del 2021. L’obiettivo adesso è trovare l’accordo entro dicembre 2020, anche perché a rischiare di perdere i fondi sono anche gli Stati che hanno detto “no”.

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