Chi ti controlla per sapere se sei on line su WhatsApp? Scoprilo

Da quando nelle nostre vite sono comparse le app di messaggistica istantanea le relazioni sociali sono cambiate radicalmente.

Nuove app e tecnologia. Cambia il mondo social e con lui le relazioni

In un mondo che va sempre più veloce, del tutto e subito, la tecnologia,  guida purtroppo anche le nostre relazioni face to face. A volte con risultati disastrosi in termini di rispetto e di privacy nei confronti delle persone con le quali abbiamo a che fare. Proprio per questo, in seguito ad alcuni precedenti spiacevoli, sono svariate le app che sono state oggetto di  aggiornamenti e di modifiche al fine di tutelare il più possibile, la sfera “intima” di tutti gli utenti. Si pensi all’opzione di Instagram che permette ai fruitori del servizio di escludere a priori dalla visualizzazione delle proprie Insta Stories, determinate persone. O ancora, si pensi alla facoltà data agli utenti di WhatsApp di nascondere la data e l’ora dell’ultimo accesso, o di eliminare le cosiddette “spunte blu”, al fine di evitare che si renda noto se un messaggio sia stato letto o no. Queste opzioni nascono con l’intento di tutelare la privacy degli utenti, anche se esistono dei metodi per verificare se qualcuno vi controlla.

C’è qualcuno che spia il tuoi movimenti su WhatsApp? Ecco come fare a capirlo

Se pensate che qualcuno presente nella lista contatti, controlli i vostri movimenti su WhatApp potete fugare ogni dubbio e scoprire finalmente se è vero oppure no, grazie ad alcuni programmi presenti sul mercato. Non sono gratuiti, e non viene fornito il nome e il cognome della persona o delle persone che monitorano i vostri accessi su WhatsApp, spesso infatti viene identificato solo il numero degli utenti che con maggiore frequenza controllano i vostri movimenti. Alcuni programmi, più sofisticati invece, permettono di scoprire l’identità di chi vi spia, ma a soltanto previo pagamento di un sovrapprezzo.

Ci si interroga sulla correttezza di tali programmi, sull’etica che viene a mancare, sulla violazione della privacy che inevitabilmente si realizza attraverso l’utilizzo di questi programmi. Perchè se è vero che nascono e vengono pensati con l’intento di tutelare e proteggere la sfera dei “controllati”, si finisce paradossalmente per violare quella dei “controllanti”. Perchè, ammettiamolo, in fondo, nessun fastidio o danno concreto può arrecare una persona che, seppur con insistenza, accede su WhatsApp per verificare se siamo connessi o meno. Se l’irritazione è comunque forte, possiamo comunque utilizzare delle contromisure, ad esempio bloccando il contatto che crediamo ci stia controllando. In tal modo poniamo fine ad una questione fastidiosa e ci libereremo da ogni dubbio.

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Con l’avvento delle app di messaggistica istantanea le nostre abitudini in fatto di relazioni umane sono radicalmente cambiate. Oggi è possibile dare il via ad esempio ad una storia d’amore con un messaggio e, con altrettanta facilità, dire addio e chiudere la relazione con uno solo clic. Ecco perchè moltissime persone sono sempre più legate a questi meccanismi.

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