Zona rossa: cosa cambia oggi e in quali regioni

I Presidenti di Regione hanno chiesto un allentamento delle misure restrittive in alcune regioni e il cambiamento dei parametri.

Zona rossa: cosa cambia oggi e in quali regioni – meteoweek

Oggi pomeriggio previsto nuovo confronto tra il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, il ministro della Salute Roberto Speranza, e le Regioni. Si dibatterà sulla divisione in zone e in particolare sui parametri per stabilire le restrizioni. I governatori spingono perché sia rivisto, e semplificato, l’attuale sistema di monitoraggio basato su 21 punti.

Si vorrebbe arrivare addirittura a 5, cambiando completamente l’assetto cromatico della Penisola, ma il governo e il presidente Iss Brusaferro non sembrano intenzionati a cambiare gli indicatori che permettono di fotografare la situazione epidemiologica in modo più dettagliato.

Oggi l’incontro potrebbe cambiare le carte in tavola ma la direzione al momento sembra chiara. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha detto ieri: “Non sono un esperto, non sono uno scienziato. Per parlare di 5 o 3 indicatori rientra in un dibattito scientifico, dobbiamo fidarci degli esperti. Il dibattito è aperto, ma proprio per rassicurare i presidenti delle regioni abbiamo concordato con il ministro Speranza che il professor Brusaferro“, presidente dell’Iss, “con i suoi esperti spieghino bene ai presidenti delle regioni”.

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Il Ministro degli Affari Regionali ha detto: “Oggi ci sono alcune Regioni in rosso, non escludo che ce ne possano essere altre nei prossimi giorni. Questo dipende dai dati del monitoraggio di ogni settimana”, ha aggiunto, con particolare riferimento alla situazione della Puglia: “Dipende dai dati. Fa il governatore bene Emiliano a chiedere restrizioni e essere rigoroso. Se lo chiede per due province, se ci sono le condizioni, ha senso chiederlo per tutta la regione nella prima fase. Ma aspettiamo i dati”.

La decisione di diminuire i parametri per decidere il colore delle zone non sembra ancora matura.

il Comitato tecnico scientifico, per bocca del coordinatore Agostino Miozzo, non è d’accordo: “Se si vuole una fotografia più sbiadita diminuiamo il numero di pixel della macchina fotografica. I 21 indicatori che definiscono la situazione epidemiologica delle Regioni sono importanti per avere indicazioni precise, se li vogliamo ridurre si può fare”, ha detto intervistato da Sky Tg24. “Io auspicherei di mantenere lo standard elevato – aggiunge – sarà una decisione da prendere di concerto con l’Istituto superiore di sanità. È comunque una decisione politica”. Esiste, però, una possibilità che viene incontro a tutti gli attori in causa.

La possibilità di intervenire sui 21 parametri è stata anticipata anche da un altro membro del Cts, Antonelli, che aveva parlato di un. possibile “riordino”: “Alcuni saranno messi in maggior luce e guideranno maggiormente rispetto ad altri, sostanzialmente per esemplificare e adattarsi alla realtà epidemiologica attuale.

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