Napoli, muore una donna dopo 10 giorni di ricovero: messaggi audio da brividi

Una donna di 45 anni ha perso la vita dopo il lungo ricovero presso l’ospedale di Napoli. In alcuni messaggi audio su Whatsapp faceva sapere ad amici e familiari che non riceveva le cure necessarie.

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L’ospedale Cardarelli finisce ancora nell’occhio del ciclone – meteoweek.com

Delle sue condizioni e del motivo per cui sia morta, si sa davvero poco o niente. Ma alla fine una donna è deceduta, dopo aver trascorso ben dieci giorni su un letto, presso l’ospedale Cardarelli di Napoli. L’istituto ospedaliero del capoluogo campano continua dunque a essere nell’occhio del ciclone, dopo le ultime notizie e le immagini che arrivano dal pronto soccorso. La morsa del Covid-19 resta particolarmente stretta per il nosocomio napoletano, ma ora scoppia un nuovo caso legato a questa paziente, che non è stata curata in maniera adeguata.

La donna di 45 anni, le cui iniziali sono G.L., era stata ricoverata lo scorso 2 novembre al “Cardarelli”. Non vi è certezza sulla data del suo decesso, ma sono in molti a sostenere che non siano bastati dieci giorni di degenza per curarla. Non è dato sapere se sia arrivata in ospedale già positiva al Covid, o se il contagio sia sopraggiunto in un secondo momento. L’unica cosa certa è che la donna non è sopravvissuta dopo il lungo ricovero. Anche a lei è toccato finire in uno di quei sacchi verdi, usati per trasportare i cadaveri fuori dagli ospedali in questi mesi neri.

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Nei primi giorni di ricovero la donna appariva molto serena, tanto che inviava spesso messaggi di speranza alla famiglia. Aveva persino scaricato TikTok, la nota applicazione usata dai più giovani per pubblicare video divertenti. A un certo punto, però, la situazione è degenerata e le sue condizioni si sono complicate. In un primo momento è stata ricoverata in terapia pre-intensiva, per poi finire in terapia intensiva nel giro di poche ore. Poi è arrivato il momento più duro, in cui le condizioni della donna di Napoli si sono complicate in maniera inequivocabile, fino alla morte.

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Ora la famiglia chiede giustizia, anche sulla base di uno degli ultimi messaggi che la donna è riuscita a inviare. “Ho paura, non mi assistono, portatemi una cardio aspirina”, aveva fatto sapere ai suoi familiari. Nei giorni precedenti aveva detto sempre alla famiglia di aver letteralmente visto gente anziana lasciata morire sulle lettighe e sui letti dei reparti. La sua voce risultava sempre più appesantita dal dolore, sia fisico che morale, per ciò che le stava accadendo e le stava vedendo. Un altro caso di mala sanità che travolge Napoli e tutta la Campania.

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