Vaccino anti-Covid, arriva la proposta: verrà somministrato nei cinema?

La proposta arriva da Ilaria Capua per ottimizzare i tempi, gli spazi e le risorse per diffondere il vaccino. Inoltre si andrebbe a sostenere un settore in difficoltà. In totale dovrebbero essere 3 milioni e mezzo gli italiani ad avere accesso alle prime dosi.

vaccino-coronavirus-meteoweek
Arriveranno più di 3 milioni di dosi in Italia – meteoweek.com

Anche l’Italia scalda i motori, in attesa dell’arrivo delle prime dosi del vaccino anti-Covid. Stando alle prime stime dovrebbero essere circa tre milioni e mezzo gli italiani che dovrebbero avere accesso alle prime dosi che arriveranno. Dopodichè la diffusione dell’antidoto contro il virus aumenterà all’indirizzo di tanti altri nostri connazionali. E nella migliore delle ipotesi, i primi casi di immunità dal Covid dovrebbero emergere già durante il mese di marzo. Gli esperti concordano sul fatto che sarà il vaccino a dare una grande mano nell’uscita da questo periodo terribile.

E ad accedere per primi ai rimedi contro il Covid, che per il momento vedono Pfizer e Moderna in testa tra i produttori, saranno le categorie più a rischio. In primis gli operatori negli ospedali e le forze dell’ordine, dopodichè sarà la volta delle fasce più fragili come gli anziani, gli immunodepressi e i più piccoli. Il tutto mentre si discute di alcuni passaggi fondamentali, come l’arrivo in buone condizioni dei vaccini e soprattutto la loro conservazione in base alle indicazioni fornite dai produttori. Un prodotto conservato male, infatti, potrebbe essere inefficace.

Anche perchè, vista l’urgenza e la necessità di diffondere un grande numero di vaccini in tempi brevi, potrebbe essere necessaria la commercializzazione in confezioni multi-dose. Per questo motivo si potrebbe tornare a un metodo piuttosto superato negli anni, come l’utilizzo di un flacone di vaccino da somministrare a più persone. Motivo per cui sarà necessario tenere alcune ragioni di sicurezza e di distanziamento, tra le diverse persone che avranno accesso alla stessa fiala. Per questa ragione, con ogni probabilità verranno allestiti dei presidi per gestire l’operazione di vaccinazione nel migliore dei modi.

La proposta è stata formulata da Ilaria Capua – meteoweek.com

Ecco allora che viene fuori una proposta, che da un canto potrebbe agevolare nella gestione del flusso dei vaccinandi e d’altra parte potrebbe sostenere uno dei settori che ha sofferto di più durante questi mesi. Stiamo parlando dei cinema e dei teatri, che potrebbero essere luoghi adatti alla somministrazione dei vaccini. Si tratta di strutture in perdita dal punto di vista economico, motivo per cui la loro riapertura per consentire la vaccinazione degli italiani porterebbe anche un po’ di sollievo dal punto di vista economico. Il tutto in attesa che arrivi il via libera per la loro riapertura.

Leggi anche -> Vaccino, ci siamo: Pfizer trova l’accordo con la Food and Drug Administration

Leggi anche -> Vaccino anti Covid, ‘cura di massa nel 2021’. Arcuri: “In partenza bando per aghi e siringhe”

La proposta di sfruttare i cinema e i teatri per la somministrazione del vaccino anti-Covid è stata portata avanti da Ilaria Capua. La nota virologa ha spiegato come potrebbe essere gestito questo doppio flusso: da una parte le persone che vi accedono per ricevere l’antidoto, dall’altra parte coloro i quali lo hanno già avuto e devono tornare alle proprie case. Nei cinema e nei teatri esiste già una modalità di ingresso controllata con percorso a senso unico verso l’uscita. Inoltre ci sono già i generatori di corrente che possono sostenere la presenza di un congelatore che possa arrivare a 70 gradi sottozero, ciò che serve per il vaccino Pfizer.


Clicca qui e poi premi la stellina (Segui) per ricevere tantissime novità gratis da MeteoWeek

Inoltre ci sono già alcune strumentazioni adatte allo scopo, oltre a una serie di spazi che possono essere sfruttati senza provocare assembramenti. Al tempo stesso gli operatori sanitari avrebbero la possibilità di gestire la situazione al meglio, senza affollare gli ospedali e le cliniche. Quelli che Ilaria Capua ha ribattezzato “Cinevax” potrebbero essere sfruttati anche per consentire la vaccinazione pediatrica, saltata per via dell’emergenza Covid. A questo si potrebbe aggiungere la funzione primaria di cinema e teatri, ovvero la diffusione di cortometraggi e musica per alleviare l’attesa di chi attende il suo vaccino.

Impostazioni privacy