Conte: “Natale non sarà come Ferragosto”. Cosa potranno fare gli italiani

Il premier Conte, ospite a Otto e Mezzo, ha preannunciato che ci saranno nuove norme in vista delle feste. Saranno un po’ meno rigide rispetto a quelle in vigore. Riapriranno parzialmente ristoranti e pub, stazioni sciistiche al momento chiuse.

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Giuseppe Conte svela alcuni dettagli del nuovo Dpcm – meteoweek.com

Giuseppe Conte è stato molto chiaro e non sembra avere alcuna intenzione di tornare sui propri passi. Il Natale si avvicina, si tratta di un momento molto atteso per gli italiani, che confidano di ritrovare un po’ della serenità perduta proprio in vista delle feste. Ma il premier, durante il suo intervento a Otto e Mezzo, è stato molto esplicito. Verranno applicate delle misure ad hoc per salvare il Natale e per evitare nuovi picchi negativi nella diffusione del Covid. “Si rischia altrimenti di ripetere il Ferragosto e non ce lo possiamo permettere“, ha detto Conte.

Ma quali saranno le misure che aspettano il nostro Paese, in vista dell’ultimo mese dell’anno? Cosa potranno fare e cosa non potranno fare gli italiani durante la settimana del Natale e del Capodanno? Come si organizzeranno gli esercizi commerciali e le attività di ristorazione, per quelli che sono i giorni in cui tradizionalmente le vendite – e di conseguenza i guadagni – aumentano a dismisura? Lo stesso Conte ha dato qualche anticipazione durante l’intervista di Lilli Gruber. Ma proviamo a entrare un po’ di più nello specifico.

Conte ‘riapre’ bar e ristoranti

Si è parlato dell’avvio dei lavori per un protocollo comune europeo, per il quale Conte ha annunciato il confronto con Merkel e Macron. Ma per quanto riguarda le norme da applicare unicamente al nostro Paese, ci saranno novità importanti a partire da dicembre. L’idea sarebbe quella di restituire un po’ di respiro a quelle attività commerciali e artigianali, che proprio con la riapertura nel periodo natalizio troverebbero buona parte del proprio fatturato annuale. Ecco allora che le attività di ristorazione potrebbero riaprire, seppur con tutte le limitazioni del caso.

Tutto è ovviamente legato alla colorazione delle regioni, visto che le tre fasce cromatiche resteranno. Per quanto riguarda le regioni che diventeranno gialle nel mese di dicembre, potranno riaprire i bar e i ristoranti con servizio al tavolo e al banco. Naturalmente ci saranno restrizioni sull’orario di apertura: le saracinesche dovrebbero abbassarsi alle 18, se non altro per scongiurare il rischio di grandi cenoni e feste serali. Potrebbe essere comunque valutata l’apertura a pranzo anche per le regioni in zona arancione, pur con il limite di quattro persone per ciascuno tavolo.

Capitolo scuola e coprifuoco

Non dovrebbero cambiare le norme in vigore per quanto riguarda il coprifuoco, fissato ormai da un mese. Questo dovrebbe restare fissato con gli orari originali, quindi tutti dovranno essere nelle proprie case alle 22 per poi poter uscire nuovamente alle 5 del mattino. In un primo momento si era pensato a un aumento della tolleranza fino alle ore 23. Ma potrebbe esserci un’eccezione per la notte del 24 dicembre, consentendo ai fedeli di poter prendere parte alla messa della notte di Natale. La stessa eccezione potrebbe avvenire per la notte di Capodanno, ferme restando le chiusure dei locali pubblici.

I ristoranti potrebbero riaprire per qualche ora – meteoweek.com

Nel frattempo il Governo guidato da Conte sta valutando anche la riapertura delle scuole, anche nelle zone rosse e arancioni. Un primo segnale potrebbe essere arrivato ieri dalla Regione Campania, il cui presidente De Luca ha annunciato la riapertura delle primarie a partire da domani. Ma è in discussione anche questo punto, visto che sono naturalmente previste le vacanze di Natale e di fine anno. Dunque la riapertura degli edifici scolastici per appena tre settimane potrebbe rivelarsi controproducente, oltre che superfluo.

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Gli sci restano nell’armadio

Ma nel frattempo fa discutere un altro elemento, emerso in questi giorni proprio a proposito delle anticipazioni sul nuovo Dpcm a tema natalizio. Ed è quello che riguarda l’eventuale apertura degli impianti sciistici e dei rifugi, proprio in vista del mese in cui questi si riempiono (e dunque hanno un fatturato maggiore) di turisti o di appassionati delle lunghe sciate dai pendii alpini e appenninici. Almeno per il momento non è prevista l’apertura delle stazioni, con buona pace di gestori e appassionati. “Non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve“, ha affermato Conte.

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E poi c’è la questione relativa agli spostamenti tra regioni. Questi, ovviamente, saranno consentiti solo se il territorio di partenza e quello di arrivo saranno entrambi in zona gialla. In questo caso si potrebbe prescindere da quelle che sono le restrizioni legate agli spostamenti solo per motivi di salute, lavoro o ritorno al comune di residenza. Queste opzioni saranno consentite anche per chi volesse spostarsi, nel periodo natalizio, da una regione all’altra che prevedano il regime di zona arancione o rossa.

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