Cimitero dei feti, Campidoglio nel rispetto della privacy: “Un codice al posto del nome delle donne”

Il Campidoglio ha annunciato una delibera atta a modificare il regolamento sulle sepolture del Cimitero dei feti a Roma. Tutela del rispetto alla privacy: “Un codice al posto del nome delle donne”.

Cimitero dei feti - meteoweek
il cimitero dei feti – foto via La Repubblica

Via libera alla delibera di Giunta atta a modificare il regolamento sulle sepolture del cimitero dei feti a Roma. Sulle croci verrà cancellato il nome delle donne che hanno abortito dalla 20esima settimana in poi. Al loro posto, spiega il Campidoglio, verranno infatti scritti dei codici numerici di registro, a tutela della privacy delle interessate. Si ricorda che questo particolare caso era stato sollevato da Marta Loi, che aveva denunciato come il suo nome – insieme al feto – era finito nel cimitero senza il suo consenso.

Prassi regolata da un decreto del 1939

Il caso relativo al cimitero dei feti di Roma aveva già creato un certo scalpore, non molto tempo fa. Il tutto era iniziato quando Marta Loi denunciò tramite un post su Facebook di essersi imbattuta per caso nel suo nome, inciso su una delle croci piantate in un settore del cimitero Flaminio. Quel feto che il suo nome voleva segnalare, spiegava Loi, era stato abortito anni prima, e non le era stato chiesto il consenso né per la inumazione né tantomeno per l’inserimento delle sue generalità.

cimitero dei feti roma - meteoweek-
foto via Internazionale

L’Ama spa, società comunale che gestisce i cimiteri di Roma, aveva però seguito le disposizioni della Polizia cimiteriale, che si rifaceva a sua volta a un Regio decreto datato 1939 – unica forma di diritto a coprire normativamente casi del genere. Per questo motivo, allora, è stato scelto di adottare un nuovo provvedimento. “Se la richiesta sarà ben precisa si opererà in un certo modo, altrimenti verrà semplicemente associato un codice identificativo al prodotto abortivo che verrà inumato, ma garantendo la privacy”, ha infatti spiegato Alessandro Aurigi, il capo staff dell’assessora comunale al Verde, Laura Fiorini.


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“Evidente violazione della legge sulla privacy”

La delibera, che vedrà l’approvazione nel giro di qualche tempo, dovrà essere discussa sia in commissione che in Assemblea capitolina. Nel frattempo, nell’ultima riunione (in streaming) è intervenuta anche Marta Loi, che ha spiegato: “In quei cimiteri non ci sono solo i prodotti delle interruzioni spontanee, ma anche come nel mio caso di quelle terapeutiche consentite dalla legge 194 per la tutela della salute e dell’anonimato della donna – che è stato palesemente violato”.


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La notizia è inoltre arrivata in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. In questo senso, si è espressa con grande soddisfazione anche la presidente della commissione Pari opportunità, Gemma Guerrini: “Ci troviamo di fronte a qualche slabbratura normativa, o di interpretazione, in evidente violazione della legge sulla privacy e con errori di prassi. Non ultimo è il fatto che i simboli funerari apposti siano delle croci – chiaro riferimento al simbolo religioso quando noi siamo uno Stato laico, interculturale e interreligioso – oltretutto in dei campi che non sono nemmeno consacrati”.

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