Alberto Genovese: stupro a Ibiza, l’indagine si allarga

Alberto Genovese, in carcere da venti giorni con l’accusa di aver stuprato una 18enne, ora sono in corso ulteriori accertamenti.

alberto Genovese stupro ibiza

Nell’inchiesta della Procura di Milano che venti giorni fa ha portato in carcere l’imprenditore del web Alberto Genovese, accusato di aver stuprato una 18enne dopo averla stordita con un mix di droghe, sono in corso accertamenti anche sull’altra presunta violenza già emersa negli atti, quella messa a verbale da un’altra giovane e che, stando al suo racconto, sarebbe avvenuta l’estate scorsa a Ibiza.

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Su questa tranche d’indagine gli inquirenti possono procedere d’ufficio, anche senza la denuncia della ragazza. In base alle norme e alla giurisprudenza, infatti, si può indagare su un’ipotesi di violenza sessuale anche in assenza di querela, quando la presunta violenza ha connessioni con altre ipotesi di reato per le quali si può procedere d’ ufficio. E nel suo verbale la giovane ha fatto riferimento anche ad una presunta cessione di droga prima degli abusi che avrebbe subito, a suo dire, da Genovese. E su quest’altro episodio, dunque, la Procura sta indagando con approfondimenti in corso per ricostruire i fatti.


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“Da quando sono entrata in camera ed ho tirato una striscia di stupefacente di colore rosa che io pensavo fosse ‘2CB’, non ricordo più nulla”, aveva messo a verbale la giovane parlando dei presunti abusi subiti a Ibiza nel corso di una vacanza con Genovese e altre persone. Intanto, nell’inchiesta dell’aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, gli investigatori della Squadra mobile stanno analizzando anche i filmati delle telecamere interne dell’attico di lusso dell’imprenditore per verificare se in altri festini siano stati commessi abusi.

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