Botte e insulti contro il produttore Michel Zecler: “Sporco ne**o”. In stato di fermo i poliziotti

Sono finiti in stato di fermo i poliziotti responsabili del brutale pestaggio contro Michel Zecler, prodotture musicale. Gli agenti sono stati sospesi, e saranno posti sotto interrogatorio. I media nazionali: “Caso che infanga la Francia”.

Michel Zecler
Michel Zecler – foto via Le Monde

Ennesimo caso di violenza razzista nei confronti di un uomo di origini afroamericane: questa volta, però, non siamo negli Stati Uniti, ma in Francia. Un assalto brutale, sul quale si è espresso anche il presidente francese Macron che, oltre a definirsi “furioso” (come riportano le fonti dell’Eliseo), chiede il licenziamento dei poliziotti che hanno picchiato e insultato Michel Zecler nel suo studio di registrazione a Parigi.

Poliziotti incastrati dalle telecamere di sorveglianza

Secondo quanto si apprende dagli ultimi aggiornamenti, sono finiti in stato di fermo i quattro poliziotti sospesi per il pestaggio di Michel Zecler, il produttore musicale picchiato a sangue 20 minuti dagli agenti nel suo studio di registrazione parigino. Tutti gli agenti coinvolti saranno interrogati in merito al fatto gravissimo, e arriveranno poi i dovuti provvedimenti. Nel frattempo, i media nazionali – in primis Le Monde – parlando di un caso che “infanga la Francia”.

Un caso di violenza ingiustificata, quello perpetrato dai poliziotti francesi, che tuttavia cercano di difendersi dalle accuse. “Ci ha aggrediti e ha tentato di sottrarci l’arma“, avrebbero infatti spiegato nel loro rapporto. Gli agenti non sapevano di essere filmati, di essere stati immortalati in un video che, partito inizialmente dal sito Loopsider, ha fatto il giro del mondo, guadagnadosi quasi 10 milioni di visualizzazioni.

Botte e insulti contro il produttore Michel Zecler
fotogramma tratto dal video

In quei fotogrammi viene ripresa tutta la scena, ogni singolo attimo di quella brutale e incivile aggressione. La vittima, il produttore Michel Zecler, viene riempito di botte, ricoperto di insulti, definito uno “sporco negro”. Un caso partito da una normale operazione di controllo, da parte degli agenti di polizia. Sabato sera, Zecler era all’esterno del suo studio senza mascherina, e dopo aver visto le autorità avrebbe fatto subito per rientrare all’interno dell’edificio.


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Intercettato però dai poliziotti, è stato dapprima bloccato, e poi aggredito senza pietà. Sono state le urla disperate dell’uomo a far scattare l’allarme: all’interno dello studio, in quel momento, vi erano alcuni suoi colleghi, intervenuti tempestivamente per porre fine a quella barbarie. I poliziotti sono poi usciti dallo studio, avrebbero chiamato rinforzi e persino lanciato un lacrimogeno dalla porta.


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Il video è stato ripreso dalle telcamere di videosorveglianza posizionate all’interno dello studio di Zecler. Una questione fondamentale, questa, poiché come riporta il Corriere, con la nuova legge non ancora in vigore l’articolo 24 proibisce la diffusione di immagini della polizia in azione. Con buona probabilità tale articolo verrà abolito, ma resta comunque il problema legato alla violenza delle forze dell’ordine, e alla spinta razzista di alcuni degli agenti che ne fanno parte.

Senza quel video, non sarei davanti a voi oggi“, ha spiegato nel frattempo Zecler ai giornalisti. “Senza quel video avreste magari pubblicato un articolo raccontanto la storia di un giovane che aggredisce i poliziotti – anche se non sono poi così giovane – e avreste scritto di come ho cercato di sottrargli l’arma e di come li ho colpiti”, ha poi concluso il produttore francese.

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