Bimbo in questura. La lettera del figlio di 8 anni sul comodino: “Papà non litigare…”

“Papà non litigare…”. La letterina del figlio di 8 anni era sul comodino di Giuseppe Mario Forciniti, l’infermiere che ha ucciso a coltellate la compagna Aurelia Laurenti. Il piccolo è stato sentito ieri in Questura. Emergono dettagli anche dalle testimonianze. 

 La lettera del figlio di 8 anni sul comodino: “Papà non litigare”Giuseppe Mario Forciniti, l’infermiere di 33 anni che il 25 novembre ha ucciso a coltellate la sua compagna, Aurelia Laurenti di 32 anni, nella loro abitazione di via Martin Luther King a Roveredo in Piano, ha ricevuto una lettera da suo figlio di 8 anni. “Papà non litigare”: è così che scrive il bimbo nella lettera lasciata sul comodino di suo padre. Raccomandazioni e consigli che un bimbo di soli 8 anni ha fatto al suo papà, invitandolo a tener duro e a pensare al lavoro.

 La lettera del figlio di 8 anni sul comodino: “Papà non litigare”


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Il piccolo è stato ascoltato ieri in Questura a Pordenone in forma protetta, con l’ausilio di una psicologa che lo ha aiutato a parlare anche al fine di trovare conferma alla ricostruzione che gli investigatori della Squadra Mobile e della Scientifica stanno perfezionando sulla dinamica del femminicidio. È emerso che, contrariamente a quanto dichiarato dal padre, il bimbo quando si è svegliato ed è andato in corridoio, potrebbe aver visto qualcosa. In tal caso, ovvero se dovessero emergere indicazioni importanti ai fini dell’indagine, il sostituto procuratore Federico Facchin chiederà di procedere con un incidente probatorio per evitare al bimbo eventuali audizioni nel corso del processo. Nel frattempo, ieri alle ore 13.00 ha avuto luogo l’udienza della convalida dell’arresto di Forciniti. La Procura ha contestato l’omicidio volontario aggravato dal fatto che la vittima era la sua compagna e ha chiesto l’applicazione della misura cautelare in carcere ravvisando il pericolo di fuga. L’udienza, celebrata in videoconferenza per via delle restrizioni dovute all’emergenza Covid-19, ha visto partecipare in Tribunale il gip Giorgio Cozzarini, con presente il pm Facchin, in carcere Forciniti e il suo difensore Ernesto De Toni. Forciniti si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Ha confermato quanto dichiarato nell’interrogatorio reso al pm, confermando che intende collaborare”: spiega l’avvocato De Toni.


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Alcune testimonianze sono state raccolte ieri negli uffici della Squadra Mobile. La mamma di Forciniti, parenti, amici e vicini di casa, stanno tutti contribuendo a ricostruire la vita di coppia di Giuseppe e Aurelia, ma soprattutto quanto è successo il giorno dell’omicidio. Qualcosa è emerso già per quanto riguarda gli orari: stando alle testimonianze dei vicini di casa, quest’ultimi si sono accorti della lite nella casa accanto intorno alle ore 23.30. La testimonianze dei vicini è risulta molto precisa, confermando come Forciniti abbia infierito sulla compagna Aurelia.

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