Dpcm Natale: Governo e Regioni discutono su coprifuoco e ristoranti chiusi

Continua il confronto tra Governo e Regioni per decidere le misure anti Covid che caratterizzeranno il Natale degli italiani.

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Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali. Credit: Francesco Boccia Facebook

Evitare gli spostamenti tra regioni e mantenere il coprifuoco entro le 22. Questi i due punti chiave dell’incontro tra Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali, e i governatori italiani. L’obiettivo è mettere in campo un nuovo Dpcm anti Covid, fatto su misura per il periodo delle vacanze di Natale, per evitare una terza ondata di coronavirus.

Un Dpcm per evitare la terza ondata di coronavirus

Per questo il Governo resta indirizzato verso un provvedimento restrittivo, chiedendo ai cittadini ancora sacrifici, mentre i presidenti delle Regioni iniziano a fare pressioni per “riaprire tutto”. Le nuove regole, che dovrebbero entrare in vigore il prossimo venerdì 4 dicembre, potrebbero durare almeno fino a domenica 10 gennaio, secondo quanto si apprende da fonti interne al vertice in videoconferenza.

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Le proposte di Toti

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Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria. Credit: Giovanni Toti Facebook

Il principio di equità

Tra i presidenti delle Regioni che non sono favorevoli a una stretta troppo categorica durante le vacanze di Natale c’è Giovanni Toti, governatore della Liguria. Per l’esponente di centrodestra “il principio del divieto di assembramento” dovrebbe “essere il principio cardine per un criterio di equità”. Quindi secondo il presidente ligure non sarebbe giusto lasciare aperti i negozi, dove si creano assembramenti molto spesso stando alle immagini che circolano sui social media durante i weekend, e vietare altre attività che creerebbero meno ammassamenti. “Occorrerà tenere presente che servono altre misure che siano corrette, giuste ed eque, ha sottolineato Toti.

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Impianti sciistici aperti per chi ha la seconda casa

Gli impianti sciistici sono un altro nodo del Dpcm di Natale. Il Governo li vorrebbe chiusi, ma i presidente delle Regioni che basano sulla stagione invernale i propri bilanci non sono d’accordo. “Le Regioni si sono interrogate sulla possibile chiusura dei confini nazionali per evitare che il nostro pubblico vada a sciare in Svizzera, Slovenia o Austria”, ha detto Toti al termine della Conferenza delle Regioni. Per questo le Regioni hanno avanzato la richiesta di “riaprire gli impianti sciistici per i soli ospiti degli hotel e proprietari di seconde case, in modo da dare una parziale compensazione agli impianti di risalita e alle località sciistiche”.

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Gli spostamenti tra Regioni gialle e l’apertura dei ristoranti

“In regioni in cui l’indice Rt e i contagi sono sostanzialmente analoghi, gli scienziati confermano che uno spostamento tra un territorio e l’altro non comporta aumenti della circolazione del virus, ha sottolineato inoltre Toti. Per questo secondo il governatore dovrebbero essere consentiti gli spostamenti tra Regioni gialle, dunque a rischio controllato. Infine, secondo le Regioni sarebbe necessaria anche “l’apertura dei servizi di ristorazione (e assimilati) fino alle ore 23, sia per le attività di somministrazione nel locale sia per le attività di asporto”, come si legge nella bozza.

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