Il racconto di Cesare Cremonini: “Sentivo un mostro premere sul petto: era schizofrenia”

In una lunga intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, il cantante bolognese Cesare Cremonini ha parlato del suo primo libro, in uscita a dicembre. Pagine dove ripercorrere la sua carriera, ricorda i suoi amori, ma anche i dolori del recente passato, come il periodo in cui ha sofferto di schizofrenia.

Il racconto di Cesare Cremonini

Lo scorso 27 marzo, l’amatissimo cantante bolognese Cesare Cremonini ha compiuto 40 anni. Un anno importante per l’artista, che ha trovato anche l’amore, ed è pronto a lanciare in tutte le librerie, da inizio dicembre, il suo primo libro Let them talk. Un libro dove parla della sua straordinaria carriera, iniziata da giovanissima con il leggendario gruppo dei Lunapop, il successo da solista, i suoi amori. Ma anche la morte del suo amato papà, avvenuta lo scorso novembre e un periodo buio della sua vita, in cui ha sofferto di schizofrenia.

Spiega Cesare Cremonini: “Quasi ogni giorno, sempre più spesso, sentivo un mostro premere contro il petto, salire alla gola. Mi pareva quasi di vederlo. E lo psichiatra me lo fece vedere. L’immagine si trova anche su Internet. ‘È questo?’, chiese. Era quello”. 

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Il prossimo tour di Cremonini

Il tour, attesissimo, di Cremonini 2020 è stato rimandato al 2021. Chi ha acquistato i biglietti per il tour 2020 potrà scegliere tra un rimborso completo e un nuovo biglietto per i nuovi concerti.

Il tour partirà il 1 giugno a Villa Manin di Passariano di Codroipo, in provincia di Udine, e continuerà prima il 5 giugno a Imola, presso l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari e poi l’8 giugno a Milano allo Stadio San Siro. Il 12 giungo sarà a Padova, presso lo Stadio Euganeo, mentre il 16 a Torino presso lo Stadio Olimpico e il 19 giugno a Bari, nello Stadio Arena della Vittoria. Il tour si chiude il 23 giugno a Firenze, Stadio Artemio Franchi.

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Cesare Cremonini: “Il periodo più buio della mia vita”

La diagnosi, dunque, schizofrenia. Continua il cantante: “Percepita dalla vittima come un’allucinazione che viene dall’interno. Un essere deforme che si aggira nel subconscio come se fosse casa sua», continua al Corriere. È stato il periodo più buio, sempre chiuso in studio, superai i cento chili. Non facevo più l’amore, se non da ubriaco. Avevo smesso qualsiasi attività fisica”.

Con lo psichiatra un percorso lungo e tortuoso, ma Cremonini è riuscito a sconfiggere il mostro. E conclude: “Come va oggi? Quando sento il mostro borbottare, mi rimetto in cammino. Su una collina, in montagna”.

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