Vaccino Covid, ecco cosa si chiede nel modulo per il consenso

E’ stato reso pubblico il modulo per il consenso informato per la vaccinazione contro il Covid-19. I dati base che vengono richiesti sono: nome e cognome, data e luogo di nascita, residenza, telefono e numero della tessera sanitaria. Il modulo dovrà essere firmato dal soggetto che sta per essere vaccinato, il quale dichiara di accettare quanto riportato in esso. Nel dettaglio, sottoscrive di essere stato correttamente informato con parole chiare, di conoscere i benefici e i rischi della vaccinazione. Allo stesso modo, si afferma di conoscere «le modalità e le alternative terapeutiche, nonché le conseguenze di un eventuale rifiuto o di una rinuncia al completamento della vaccinazione con una seconda dose».

A cosa serve e chi può essere vaccinato

Il vaccino, come viene spiegato nella nota informativa, viene utilizzato per prevenire la diffusione del Covid-19 e aiuta il nostro organismo a produrre anticorpi. Si attiva dunque un meccanismo di protezione «capace di prevenire l’ingresso nelle nostre cellule del virus responsabile di Covid-19». Ciò aiuta a prevenire la malattia. Come riportato nella suddetta nota, potranno essere vaccinate le persone che hanno più di 16 anni e a non poterlo ricevere sono, invece, le donne in gravidanza e in fase di allattamento.

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Come viene somministrato il vaccino?

Come per quasi tutti i vaccini, anche in questo caso, sarà somministrato nella parte alta del braccio tramite iniezione. Si richiedono 2 dosi a distanza di 21 giorni l’una dall’altra. Nella nota viene sottolineato che è molto importante presentarsi anche alla seconda somministrazione «altrimenti il vaccino potrebbe non funzionare». Il vaccino, però, come spiegato, potrebbe non proteggere tutti quelli che lo hanno ricevuto. L’efficacia stimata è del 95% (dopo entrambe le dosi di vaccino), ma potrebbe essere più bassa se si considerano le persone con problemi immunitari. Anche con il vaccino, continua ad essere importante seguire le indicazioni delle autorità.

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Quali reazioni può provocare il vaccino

Tra le reazioni molto comuni vi sono: dolore, arrossamento, gonfiore nel punto in cui è stato somministrato. E ancora mal di testa, brividi, dolori articolari, febbre. Sintomi, questi, che possono interessare 1 persona su 10. Tra le reazioni non comuni, invece, troviamo: ingrossamento dei linfonodi. Rare sono alcuni gravi reazioni allergiche al vaccino Pfizer-BioNTech Covid-19. Orticaria, gonfiore viso, lingua o gola, difficoltà nel respirare sono tra i sintomi di una reazione allergica. Qualora dovessero presentarsi queste sintomatologie, si dovrà contattare immediatamente il proprio Medico curante o recarsi al Pronto Soccorso. Nella nota informativa si riporta che «non sono stati osservati decessi correlati alla vaccinazione». Per concludere «non si può contrarre il Covid-19 in seguito alla somministrazione del vaccino perché l’RNAm inoculato non può indurre la replicazione del virus».

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