L’ultima mossa di Trump: vende bombe all’Arabia Saudita per 290 milioni

Polemica su uno degli ultimi atti di Donald Trump, ovvero l’approvazione della vendita di bombe all’Arabia Saudita per 290 milioni di dollari. Atto che va ad aggiungersi ai diversi accordi che Trump ha firmato durante i suoi quattro anni di presidenza con i Paesi arabi sulla vendita di armi. Ignorata l’opposizione del Congresso sia dell’opinione pubblica, in particolare verso l’Arabia considerato l’impressionante numero di civili uccisi in Yemen.

Donald Trump

Ad annunciare il via alla vendita di bombe GBU-39 di piccolo diametro e delle relative attrezzature è stata l’agenzia di cooperazione per la sicurezza della Difesa del Dipartimento  di Stato USA. La stessa ha anche fatto sapere della vendita di elicotteri H-64E Apache, il cui valore si aggira attorno ai 4 miliardi di dollari, al Kwait. A questo si aggiungono 104 milioni di dollari in equipaggiamento difensivo  per l’aereo di Abdel Fattah al-Sisi, Presidente egiziano,  e 65,5 milioni di dollari per equipaggiamento di precisione per gli aerei da guerra egiziani.

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Oggi, un think-tank ha anticipato di voler procedere contro Mike Pompeo, segretario di Stato USA per la proposta di vendita di 65,5 milioni di dollari in droni e aerei da guerra agli Emirati Arabi Uniti. Questo perché secondo il parere del think-tank l’Amministrazione Trump non è stata in grado di dare una spiegazione completa della suddetta vendita. Le vendite, a detta del Dipartimento di Stato USA, seguono gli obiettivi della politica estera degli Stati Uniti e quelli di sicurezza nazionale. Le stesse, aggiungono, «contribuiscono a migliorare la sicurezza di un paese amico che continua ad essere una forza importante per la stabilità e la crescita economica in Medioriente». E sulla vendita agli Emirati  Arabi Uniti, conclude, servono per «scoraggiare l’aumento del comportamento aggressivo e delle minacce iraniane».

 

 

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