Perde il portafoglio e la foto finisce su Facebook: dopo 51 anni ritrova la madre 90enne

Accade in Brasile. Perde il portafogli, la sua foto finisce su Facebook e la mamma 90enne lo riconosce dopo 51 anni: l’abbraccio è commovente

perde portafogli post facebook madre 90enne riconosce dopo 51 anni

Un portafoglio smarrito, un post virale su Facebook e un ricongiungimento familiare atteso da oltre mezzo secolo. Sono questi gli ingredienti dell’incredibile storia proveniente dal Brasile e raccontata dal Messaggero. Il protagonista della vicenda è un pensionato brasiliano di 68 anni, Daniel Amaral Sobrinho, che «grazie» alla perdita del portafoglio e a un post condiviso più di 100mila volte è riuscito a ritrovare la madre, che non vedeva da 51 anni.

Il post virale

Tutto inizia quando Luciano Prado, un fotografo, trova il portafoglio di Daniel sull’asfalto di una strada di Bairro Novo Horizonte, a Cuiabá, nello stato di Mato Grosso. Daniel si era recato in farmacia a comprare i medicinali per il diabete e l’ipertensione. Distrattamente aveva lasciato il portafogli sul sedile e, quando è uscito dall’auto, gli è caduto a terra senza che se ne accorgesse. All’interno i documenti e 432 reais, pari a circa 65 euro. Con l’intenzione di ritrovare il proprietario, Luciano ha quindi deciso di pubblicare un post su Facebook sperando di rintracciare Daniel.

Ma il fotografo non si sarebbe mai aspettato una così grande mobilitazione. La richiesta di aiuto raggiunge infatti quota 101mila condivisioni e, grazie all’aiuto di un collega che lavora alla Segreteria di pubblica sicurezza, Luciano riesce a trovare l’indirizzo di Daniel. Ma una volta restituito il portafoglio al legittimo proprietario inizia la seconda, e più commovente, parte della storia.

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La storia di Daniel

Daniel e la sua famiglia hanno vissuto fin dalla nascita nel quartiere Posto da Mata di Nova Viçosa, nello stato di Bahia. La madre lavorava nei campi ma, dopo la morte del padre, Daniel – all’epoca 17enne – e suo fratello erano partiti in cerca di fortuna. Daniel si trasferisce a San Paolo, dove rimane per circa due anni prima di decidere di tornare a Bahia. Una volta tornato a casa, però, non ha trovato più nessuno. Parlando con i vicini scopre che la sua famiglia si era trasferita, senza però lasciare il nuovo indirizzo.

«All’epoca, era il 1969 – racconta oggi Daniel – non era facile mantenere un contatto costante con i membri della famiglia, per di più in un territorio sterminato come il Brasile. E purtroppo a quel tempo non esistevano telefonini o strumenti tecnologici in grado di riunire le persone con un clic, come esistono oggi. Per molti anni ho cercato mamma. Ho attraversato questo mondo del mio Dio, ma non sono riuscito a trovarla. Mi ero rassegnato. E ora, come una grazia divina, lei è riuscita a riconoscermi dal post su Facebook. E’ un sogno che si avvera, quando ormai avevo perso le speranze».

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«Quello è mio figlio»

Quando perde i contatti con la sua famiglia Daniel inizia a lavorare in un’azienda che lo fa viaggiare in diversi stati del Brasile: da San Paolo a Rio de Janeiro, passando anche per il Mato Grosso. E qui – ormai 41 anni fa – decide di stabilirsi definitivamente, trovando casa a Cuiabá e sposandosi. Negli anni la famiglia è diventata via via sempre più numerosa tra figli (cinque), nipoti e pronipoti. Una famiglia al completo, eccezion fatta per la madre.

Ed è qui che il destino ha fatto tutto il resto. La foto della carta d’identità di Daniel postata su Facebook da Luciano attira infatti l’attenzione della famiglia che ospita sua madre, nella città di Linhares, nello stato dell’Espírito Santo, a 2.188 chilometri da Cuiabá. Riconosciuto il nome, la foto viene quindi fatta vedere all’anziana Ana Mota Riveira, 90 anni, che non ha dubbi: «Quello è mio figlio». E chiede immediatamente di poter prendere contatto con lui.

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Il ricongiungimento

«La prima volta che le ho parlato, il mio cuore sembrava che stesse per uscire dalla mia bocca. Ho parlato con lei al telefono e ora parliamo ogni volta che possiamo – racconta Daniel commosso –. A mia madre non piace molto ricordare la nostra lontananza per oltre mezzo secolo, ma parlandole al telefono ho sentito subito che era entusiasta del nostro ricongiungimento». Così come lo sono anche i figli, i nipoti e i pronipoti di Daniel, che non hanno mai potuto incontrare nonna Ana. L’«incontro» avviene inizialmente in videochiamata, con tutta la famiglia riunita: «L’emozione era davvero incontenibile, piangevamo tutti».

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Infine, dopo qualche settimana, il vero e proprio ricongiungimento, culminato in un abbracci, sorrisi e lacrime di felicità. «Ho dovuto mettere da parte i soldi per il viaggio, dovevo risparmiare per poter permettere alla mia famiglia questo lungo viaggio». Ora manca un solo tassello per rendere questa storia perfetta: il ricongiungimento anche con l’altro figlio di Ana, il fratello di Daniel, con il quale sono stati persi i contatti negli anni. Ma forse, ora che la storia di Daniel ha fatto il giro del Brasile (e del mondo), anche questo sogno potrebbe avverarsi.

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