La mappa di tutti i bonus ancora bloccati: dal fisco agli scontrini

Nessuna certezza sull’accesso al credito d’imposta. Molti bonus sono ancora bloccati: lo sport attende il via libera su detassazione e sponsor; in stand-by anche le nuove norme Iva sui depositi di stock di merci o sulle vendite a catena, e in ritardo la lotteria degli scontrini. Il Governo promette e non mantiene, in attesa dei provvedimenti attuativi. Il Sole 24 Ore, da qualche anno, racconta con il suo «Rating 24» il processo di attuazione delle leggi, dei decreti d’urgenza e delle leggi di bilancio. L’obiettivo è stimolare le singole amministrazioni incaricate di procedere, senza indugi, delle regole operativi e delle modalità di accesso alle diverse agevolazioni. E per non mollare la presa su governo e amministrazioni diventa quanto mai necessario fotografare, là dove è possibile, anche l’impatto finanziario che, spesso, questi ritardi producono soprattutto sulle scelte delle imprese. Molti provvedimenti sono rimasti fermi e non operativi in maniera fiscale. E, anche quando sembrano pronti, arriva qualche deroga, pronta a spostarli. Tra questi:

Decreto rilancio

Una delle principali misure di sostegno per il rafforzamento delle medie imprese travolte dalla crisi economica, scaturita dalla pandemia è il credito d’imposta. Serve ad aumentare il capitale delle imprese con volumi di fatturato compresi tra i 5 e i 50 milioni di euro.  Il 10 agosto il ministero dell’Economia, con un decreto, ha fissato le regole di accesso al credito di imposta, specificando che va rispettato il limite di spesa di 2 miliardi di euro stanziati dal Governo. Peccato però che il tax credit del 20% dell’ammontare dei conferimenti in denaro in una o più società dovevano essere effettuati tassativamente tra il 20 maggio 2020 e il 31 dicembre 2020. Entro la fine dell’anno, però, non è mai arrivato il provvedimento dell’agenzia delle Entrate. Oggi, il provvedimento è rimasto in stand-by e non è stato ancora attutato.

Bonus ancora bloccati

Lotteria degli scontrini e bonus impatriati

Rinviata, invece, la lotteria degli scontrini. Mentre, il bonus impatriati, ossia la detassazione del 50%,  l’agenzia delle Entrate  ha ritenuto non si possa ancora applicare agli sportivi professionisti. Tutto perché manca un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) previsto dal decreto Crescita 2019, che è intervenuto sul regime agevolato, per sostenere le attività dei dilettanti.

Bonus sponsorizzazioni

Manca, anche in questo caso, un Dpcm che confermi il bonus del 50% per le sponsorizzazioni. A rallentare il processo c’è il complesso meccanismo che regola l’attuazione delle leggi: il Dpcm annunciato con un tweet del ministro Gualtieri ora è nelle mani della Corte dei conti che dovrà registrarlo. Il bonus annunciato alle imprese alla vigilia di Ferragosto arriverà molto probabilmente solo a febbraio, con buona pace della decretazione d’urgenza con cui era stato previsto.

Super bonus

Discorso a parte, invece, per l’intreccio tra regole fiscali italiane e comunitarie. In questo caso la responsabilità dei ritardi nell’attuazione ricade prevalentemente sul legislatore. È il caso, ad esempio, delle nuove norme Iva sui depositi di stock di merci o sulle vendite a catena. Misure attese dalle imprese che quotidianamente operano sui mercati internazionali e che il Parlamento deve ancora recepire con la legge europea da mesi all’esame della Camera. Non tutti i ritardi vengono per nuocere, almeno per l’Erario. La proroga del superbonus al 2022, secondo quanto affermato dalla Ragioneria generale dello Stato nella relazione tecnica alla legge di Bilancio, è finanziata in parte con il “recupero” della metà delle risorse stanziate dal decreto Rilancio ma non utilizzate dai contribuenti rimasti in attesa della pubblicazione dei decreti attuativi.

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Bonus ancora bloccati

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Agenzia delle Entrate

A questo punto, le Entrate, corrono ai ripari. Con la riorganizzazione interna proposta dal direttore Ernesto Maria Ruffini torna la direzione Normativa. Nella mission c’è anche il coordinamento delle attività di competenza dell’Agenzia nella predisposizione della decretazione attuativa delle norme tributarie. In pratica un impulso a ridurre i tempi di attesa sui provvedimenti necessari. Sarà questo probabilmente il principale banco di prova, nonostante le critiche arrivate soprattutto dalle associazioni dei commercialisti sul contributo dell’Agenzia nell’elaborazione delle norme primarie.

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