Covid, Lombardia presenta ricorso: “Zona rossa illegittima”

Covid, Lombardia presenta ricorso: “Zona rossa illegittima”. La Regione fa ricorso al Tar e chiede l’annullamento dell’ordinanza di Speranza

Milano-Meteoweek.com

 

La Lombardia è in zona rossa dal 17 al 31 gennaio secondo l’ordinanza del ministro Speranza. Ma la Regione non ci sta e ha presentato ricorso al Tar del Lazio chiedendo l’annullamento della suddetta decisione. Nel testo del ricorso, si legge:”Per quanto non sia certamente intenzione dell’amministrazione regionale sottrarre il proprio territorio alle più idonee misure di prevenzione e contenimento del contagio (che costituiscono presidio ineludibile a tutela della salute di tutti i cittadini), quelle -illegittimamente- disposte con l’Ordinanza impugnata costituiscono un vulnus gravissimo (ed ingiustificato) al tessuto economico, sociale e produttivo della Regione: la classificazione nell’ambito della “zona rossa” preclude infatti, come noto, lo svolgimento di una vastissima platea di attività“.

Il testo prosegue così:”Tale misura, che incide in modo indifferenziato su un tessuto economico già duramente provato dai provvedimenti emergenziali adottati nell’ultimo anno, oltre a non apparire proporzionata rispetto alla effettiva situazione sanitaria ed epidemiologica del territorio lombardo, origina un pregiudizio irreparabile (forse, considerate le peculiarità del caso, sarebbe più corretto dire non ristorabile)”.
La richiesta  è quindi “l’abbreviazione dei termini processuali nella misura massima possibile. Il regime temporale proprio del provvedimento impugnato, che ne circoscrive gli effetti dal giorno 17 e sino al giorno 31 gennaio p.v. impone infatti una valutazione cautelare immediata“.

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Sempre nel ricorso, si legge:”Si è certo consapevoli che la mera sospensione cautelare dell’efficacia del provvedimento impugnato creerebbe un vuoto regolamentare: un vuoto che non solo risulterebbe inidoneo a garantire la piena soddisfazione degli interessi qui dedotti, ma che risulterebbe anche assolutamente incompatibile con l’emergenza epidemiologica in atto. Proprio in considerazione della peculiarità del caso sottoposto all’attenzione del Collegio,  l’istanza cautelare viene dunque declinata anche nelle forme del remand, sollecitando un provvedimento di natura propulsiva che imponga al Ministero della Salute una tempestiva e rinnovata valutazione dei dati epidemiologici informata a canoni di adeguatezza, proporzionalità e, in ultima analisi, di legittimità“.

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