Salerno, 11 arresti per infiltrazioni mafiose nel trasporto dei malati

Una lunga indagine in provincia di Salerno si conclude con l’arresto di 11 persone e il sequestro di ben per 16 miliardi di euro

Salerno Polizia
(Getty Images)

Una vastissima operazione, al termine di un’indagine durata oltre un anno e mezzo per sgominare un’organizzazione criminale che aveva creato un business illecito intorno al trasporto di malati e di vittime.

Ambulanze e affari illeciti

L’indagine era iniziata dalle elezioni amministrative che avevano portato alla carica di primo cittadino di Capaccio-Paestum Franco Alfieri. C’erano stati festeggiamenti anche troppo vivaci, con un vero e proprio carosello di auto. In particolare ambulanze e mezzi speciali per il trasporto dei disabili.

E da quelle immagini la Procura ha iniziato a indagare sulle attività di Roberto Squecco, imprenditore molto attivo in tutte le associazioni che operavano nel settore del trasporto degli infermi e dei malati.

Il business di Squecco era guadagnare tra ambulanze e società di onoranze funebri: ma, secondo gli inquirenti, lo faceva in modo illegale. Attraverso associazioni di volontariato e società solo formalmente intestate a parenti e collaboratori.

Squecco è stato considerato dagli inquirenti della Procura un ‘soggetto socialmente pericoloso’ sin dalla seconda metà degli anni ’90.

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Tra Salerno e Romania

Accanto a lui una vera e propria organizzazione con numerosi interessi non solo in provincia di Salerno ma anche all’estero. Gli uomini della Squadra Mobile di Salerno, la Divisione Anticrimine della Questura di Salerno, il Servizio Centrale Operativo e il Servizio Centrale Anticrimine hanno sequestrato beni per 16 milioni di euro.

L’inchiesta riguarda una società italiana, due associazioni di soccorso e assistenza a malati e diabili e ha portato al sequestro di 26 mezzi, sette conti correnti bancari, dodici terreni a Capaccio-Paestum e un altro terreno a Zimbor, in Romania.

Le accuse sono molteplici. Intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, auto-riciclaggio. Ma anche peculato, abuso d’ufficio e falso, turbativa d’asta ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Il sindaco di Capaccio Paestum, tuttavia – come ha precisato il procuratore della Repubblica di Salerno Giuseppe Borrelli – non è incluso in questo provvedimento: “Ho visto foto e filmati su questi caroselli di ambulanze, una cosa mai vista in precedenza – ha detto Borrelli – ma nella mia vita ne ho viste tante di cose, questa mi mancava. Ma la fantasiadella criminalità organizzata è nota”.

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