Sergio Mattarella, ultimatum all’Egitto: “E’ il momento della verità su Giulio Regeni”

Sergio Mattarella, in occasione del quinto anniversario della scomparsa di Giulio Regeni, ha chiesto un impegno comune che possa fare luce sulla vicenda, per trovare finalmente verità e giustizia sul caso del ricercatore. 

Una verità lontana, quella su Giulio Regeni. Una verità che chiede di essere cercata da anni; da quando, il 25 gennaio 2016, alle 19.41, il ricercatore friulano inviò dall’Egitto il suo ultimo sms. Poco dopo, il ‪3 febbraio, il suo cadavere venne ritrovato in condizioni atroci su una strada tra Il Cairo e Alessandria. Sono passati cinque anni da quel messaggio ma della verità non c’è traccia. “Un giovane italiano, impegnato nel completare il percorso di studi, ha visto crudelmente strappati i propri progetti di vita con una tale ferocia da infliggere una ferita assai profonda nell’animo di tutti gli italiani”, ha esordito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, proprio in occasione dell’anniversario, ha voluto manifestare vicinanza e solidarietà ai genitori del ragazzo. Da anni, ormai, si battono affinché la verità possa venir fuori per dare, forse, una spiegazione al buio e alle domande che da tempo li tormentano.

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“Nel dolore più straziante sono stati capaci in questi anni di riversare ogni energia per ottenere la verità”, ha proseguito Mattarella. C’è bisogno di ricostruire le responsabilità, di affermare così quel principio di giustizia che “costituisce principio fondamentale di ogni convivenza umana e diritto inalienabile di ogni persona”. Poi, un messaggio diretto alle autorità egiziane: “Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia”. Più volte le istituzioni italiane hanno denunciato la mancanza di collaborazione da parte della controparte governativa e giudiziaria egiziana ma ogni appello è rimasto nel vuoto.

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E intanto i pm romani, che indagano sul caso, hanno chiesto il rinvio a giudizio per quattro agenti della National Security di Abdel Fattah al-Sisi che il 29 aprile prossimo si presenteranno davanti al gup di Roma, Pier Luigi Balestrieri, per l’udienza preliminare. Inoltre, in occasione dell’anniversario, il caso sarà discusso nel prossimo Consiglio Esteri Ue previsto per oggi.

Quale verità?

La vicenda di Giulio Regeni è stata segnata da omissioni, menzogne e depistaggi che hanno caratterizzato la tragica vicenda della morte del ragazzo. Nove giorni di sequestro durante i quali i servizi segreti del Cairo avrebbero infierito sul corpo del giovane e ricostruiti tramite l’azione della Procura della Repubblica di Roma. Un’azione che, ha proseguito Mattarella, “ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli”. 

 

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