Draghi, il no del M5S; Salvini tra Quota 100 o Fornero

Salvini non è convinto dall’ipotesi di Mario Draghi e come la Meloni preferirebbe le urne: il Movimento 5 Stelle ha già chiarito che non lo appoggerà

Mario Draghi
Mario Draghi oggi a colloquio con il Presidente Mattarella (Getty Images)

Il nome di Mario Draghi non ha convinto tutti. Sicuramente non il Movimento 5 Stelle che ha deciso fin dal primo momento in cui il nome dell’ex governatore della Banca Centrale Europea è stato fatto, di non appoggiarlo.

Mario Draghi e il centro destra

Anche il centrodestra non sembra essere troppo convinto pur muovendosi su un piano più di diffidenza che di rifiuto. Mario Draghi sicuramente piace a Forza Italia. Silvio Berlusconi lo avrebbe voluto come ministero del tesoro durante il suo governo prima di scegliere Visco perché il governatore era inamovibile dal suo ruolo centrale in BCE.

Concentrata solo e unicamente sulla richiesta di ritorno alle urne è Giorgia Meloni, leader dei

Fratelli d’Italia, che immediatamente dopo l’intervento di Mattarella, diffuso nel bel mezzo della semifinale di Coppa Italia, durante l’intervallo, in diretta su Raiuno, ha detto che c’è solo una soluzione alla crisi. Il voto.

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Salvini: Quota 100 o Fornero?

Matteo Salvini dal canto suo, nel corso di una serata convulsa costruita soprattutto sulle reazioni social, e pone Mario Draghi di fronte a una pregiudiziale che riguarda la riforma delle pensioni. In modo particolare la scelta tra la Quota 100 che la Lega ha portato avanti nel suo periodo di governo insieme al Movimento 5 Stelle e la cosiddetta Riforma Fornero, presentata dal governo precedente in quota PD.

Salvini, che in un post si è lamentato del fatto che il Capo dello Stato avrebbe deciso di non fare andare alle urne all’italiani con evitare la paura dei contagi, ha chiarito quale sarebbe la domanda che vorrebbe fare a Mario Draghi in caso di incarico di governo: e cioè se preferisce la Quota 100 o la Legge Fornero.

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Matteo Salvini
Matteo Salvini chiede a Mario Draghi se preferisca Quota 100 o Sistema Fornero per la riforma delle pensionie (Getty Images)

Quota 100

La Quota 100 prevede per l’appunto una riforma pensionistica della quale vengono rimodulati gli equilibri tra sistema contributivo e retributivo. Rispetto alle normali regole della pensione anticipata ci sono tre casistiche fondamentali. Per chi ha 18 anni di contributi fino al 31 dicembre 1995: in questo caso si mantiene il diritto al carico retributivo per tutto quanto è stato versato fino al 2011 mentre dal 2012 scatta il calcolo dei contributi.

Per chi ha una contribuzione inferiore ai 18 anni prima della stessa data. Tutti i versamenti fino al 1995 sono valorizzate con il sistema retributivo, quelli successivi si calcolano con il retributivo. Per chi non ha contributi versato prima del 31 dicembre 1995, la pensione sarò interamente contributiva. Una pensione più difficile da raggiungere per chi non ha contributi prima del 1995 e che richiede 38 anni di versamenti.

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Sistema Fornero

Il calcolo delle pensioni secondo il Sistema Fornero punta sempre a una integrazione tra sistema retributivo e contributivo ma in modo più complesso e con calcoli che spesso devono essere effettuali individualmente. I margini significativi sono sempre legati all’età anagrafica e agli anni di contributi. Pensione a 66 anni per gli uomini e 62 anni per le donne in caso di contributi sufficienti. Almeno venti anni di versamenti per tutti. Con termini diversi soprattutto per chi chiede il pensionamento anticipato rispetto all’età pensionabile: 41 anni e un mese di contributi per le donne, un anno in più per gli uomini.

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