I 5 Stelle sospendono il voto sul governo: lo comunica Crimi, lo ha deciso Grillo

Il Movimento 5 Stelle ferma la votazione sull’adesione al governo Draghi: il voto era previsto per le 13. 

 

“Il voto sul governo previsto dalle ore 13.00 di oggi è temporaneamente sospeso. I nuovi orari di inizio e termine votazione saranno successivamente comunicati”: con questo comunicato breve e scarno, pubblicato sul blog delle Stelle, il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi annuncia lo stop alle votazioni sulla piattaforma Rousseau. Una decisione che non sorprende del tutto: ieri sera Beppe Grillo lo aveva, in pratica, richiesto. In un lungo video, infatti, il comico fondatore del Movimento aveva descritto Draghi in maniera positiva: non l’arido banchiere tecnocrate, ma addirittura “uno di noi”, un grillino insomma. Una iperbole, per rassicurare in qualche modo l’elettorato pentastellato rispetto all’ipotesi di un ingresso del M5S nella maggioranza a sostegno di Mario Draghi.

Il messaggio di Grillo, e la decisione più o meno conseguente di sospendere le votazioni su Rousseau, nascono dal timore di una votazione della base di pancia, non ragionata, che andrebbe a creare un concreto rischio di spaccatura dei gruppi parlamentari al momento del voto della fiducia in aula. Un pericolo concreto, che il fondatore ed i leader del movimento vogliono evitare. Ma la base non sta prendendo bene questa decisione: vuole esprimersi, sopratutto su una decisione del genere. E, da quello che emerge dai commenti che attivisti e militanti stanno lasciando sul blog e sui social, l’umore non appare molto favorevole ad un sostegno al governo dell’ex presidente della Bce.

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Che invece sembra essere quello che i vertici, o almeno una parte di essi, stanno pensando di concedere.  Si sta insomma presentando di nuovo il problema “strutturale” del Movimento 5 Stelle di governo: l’incompatibilità tra le logiche della politica e quelle movimentiste, appunto.  La giornata di oggi è decisiva, Draghi potrebbe sciogliere in senso positivo la riserva, ed a quel punto per i grillini dovrà essere già arrivato il tempo della decisione: o dentro o fuori. Ma non sarà un passaggio indolore.

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