Domenico Arcuri riconfermato, ma la Guardia di Finanza sequestra 70 milioni di euro

Sequestrati 70 milioni di euro da parte del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza, nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sull’affidamento da 1,25 miliardi di euro a tre consorzi cinesi per l’acquisto di 801 milioni di mascherine. Indagine che vede nel mirino, ancora una volta, Domenico Arcuri. 

Arcuri, Arcuri e ancora Arcuri. I riflettori su di lui erano accesi già da giorni, fin da quando si ipotizzava un cambio di guardia del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus designato a suo tempo da Giuseppe Conte. Cambio che però non c’è stato, in barba a chi auspicava un aut-aut con Guido Bertolaso. L’elenco degli errori commessi da Domenico Arcuri non sono di certo pochi e una delle prime questioni che accesero su di lui – poco dopo dall’accettazione dell’incarico – diverse ombre più che luci fu proprio quella legata alle mascherine. Ma facciamo un passo indietro.

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Siamo a dicembre. Sono quattro le persone indagate dalla Procura di Roma nell’indagine su alcune maxicommesse da 72 milioni di euro per l’acquisto di 801 milioni di mascherine dalla Cina durante la prima ondata della pandemia. I reati, allora, erano di traffico di influenze illecite e ricettazione. I nomi che iniziano a circolare in quanto persone coinvolte nei fatti sono quelli di Francesca Immacolata Chaouqui, già coinvolta nella vicenda Vatileaks; Andrea Vincenzo Tommasi, ingegnere a capo di una società; Mario Benotti, giornalista; Antonella Appulo.
L’indagine è stata portata avanti dai finanzieri del nucleo valutario della Guardia di Finanza, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. Questi, attraverso perquisizioni e acquisizione di atti presenti in società degli indagati, hanno escluso da subito la Protezione Civile, ritenuta estranea all’indagine.

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E Arcuri?

Anche Domenico Arcuri è stato ritenuto estraneo ma il suo nome sarebbe stato tirato fuori da uno degli indagati,  secondo cui il commissario avrebbe insistito per ottenere la commessa in cambio di 12 milioni di euro a titolo di intermediazione, riporta la Stampa. Oggi, una nuova svolta nell’indagine. Infatti, il Nucleo di polizia valutaria della Guardia di finanza – nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sulla maxi commessa di mascherine dalla Cina – ha sequestrato 70 milioni di euro. Il già citato Mario Benotti è indagato per traffico di influenze illecite, mentre è finita al centro anche l’amministratore delegato della stessa Microproducts It, Daniela Rossana Guarnieri. In particolare, si indaga proprio sui rapporti di conoscenza consolidata tra il commissario Domenico Arcuri e Benotti e sull fatto che in epoca di emergenza pandemica fu proprio il Commissario per l’emergenza a chiedere a Benotti, Presidente del Consorzio Optel, di ricercare sul mercato una fornitura di mascherine , allora scarse ed estremamente urgenti al nostro Paese.

Continuità o trasparenza? 

E se il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha riferito di aver lasciato Arcuri al suo posto in nome della continuità, è arrivato presto il parere del leader della Lega Matteo Salvini, che ha invocato, più che continuità, “cambiamento e trasparenza. “Questo chiedono gli italiani (e la Lega) dopo mesi di inefficienza e documenti nascosti o secretati“, è il commento di Matteo Salvini.

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