Dopo le pressioni Mario Draghi cede: “Il Comitato tecnico scientifico va rivisto”

Gestire l’emergenza sanitaria, quindi rivedere il ruolo del Cts: queste, le prime mosse del Premier Mario Draghi che, una volta incassata la fiducia, potrà avviare definitivamente il suo programma di governo.

Il sociologo Zygmunt Bauman diceva che “qualsiasi fallimento di una relazione è un fallimento di comunicazione”. Qui non siamo nel campo dell’amore, ma in quel campo che vede politica, tecnici e scienziati interagire tra di loro per tentare di concordare le diverse prospettive ed avere finalmente una visione comune sulle cose. A legarli, è comunque la comunicazione che, in questo caso, non sembra dare gli effetti desiderati. Per questo, va rivista e con lei anche tutto l’impianto del Comitato.

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A dirlo è stato Mario Draghi, che intanto stamattina si è presentato al Senato per le dichiarazioni a cui seguirà il voto sulla fiducia che dovrebbe arrivare probabilmente stasera. Secondo il Corriere, una volta avviato il suo programma Draghi avrebbe intenzione proprio di rivedere il Comitato tecnico scientifico, tra l’altro una “creazione” di Giuseppe Conte. Non sarebbe nelle intenzioni del nuovo Premier eliminare il Cts, ma sicuramente pensa di snellirlo, forse per rispondere anche alle numerose pressioni arrivate in questi giorni dagli esponenti politici. Proprio Walter Ricciardi, Arcuri e i membri del Comitato tecnico scientifico sono stati pesantemente attaccati in seguito alla questione delle piste da scii, polemica che si è aperta dopo la decisione del Ministro della Salute Roberto Speranza di bloccare la riapertura degli impianti, su consiglio proprio di Walter Ricciardi e dopo aver ascoltato le opinioni degli esperti. Quanto al secondo, su Domenico Arcuri piovono critiche da tempo.

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Il Comitato ha provato a difendersi, chiarendo che è un organo tecnico e non può avere né responsabilità né colpe, specie riguardo i tempi di comunicazione. La decisione in ogni caso spetta ai politici. La questione è stata accennata anche dallo stesso Draghi durante il suo intervento al Senato quando, parlando di emozioni e responsabilità, ha promesso l’impegno di “informare i cittadini con sufficiente anticipo, per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole”. Qualcosa che certamente non è accaduto in merito alla questione della riapertura degli impianti sciistici, il cui preavviso è arrivato meno di 24 ore prima.

Meno componenti

La modifica riguarderà in primo luogo i componenti, che verranno ridotti. Il comitato continuerà a fornire pareri su strategie e protocolli ma dovrà farlo in modo chiaro e deciso, per evitare fraintendimenti e il lancio di messaggi contraddittori. Chiamasi “comunicazione istituzionale e d’emergenza”, quella che dovrebbe esserci sempre. Una corretta comunicazione vuol dire, in linea di massima una corretta ricezione. Quindi, un atteggiamento dei cittadini più consapevole, più cadenzato, meno irruento. Nel mirino ci sono Silvio Brusaferro, Luigi Ippolito e Franco Locatelli, ma l’indicazione potrebbe rivolgersi ad anche esperti, non appartenenti al Cts, che pure vediamo affacciarsi spesso nell’attuale scenario politico, creando non di rado confusione nei cittadini che ascoltando dichiarazioni contrastanti e poco chiare.

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