Assegno di ricollocazione: di cosa si tratta e chi può ottenerlo

Mario Draghi nel corso del suo discorso al Senato ha parlato di assegno di ricollocazione. Quest’ultimo è stato presentato come uno strumento principale per le politiche attive del lavoro che, in Italia, esiste da ormai cinque anni ma è stato scarsamente utilizzato. L’obiettivo di Draghi è proprio quello di rilanciarlo, di potenziarlo e, allo stesso tempo, rafforzare anche i centri di impiego. Ma di cosa si tratta esattamente?

Quando parliamo di assegno di ricollocazione si fa riferimento ad una dote che può raggiungere un massimo di 5 mila euro che il lavoratore può spendere nei centri di impiego o nelle agenzie private per il lavoro. E può farlo per riqualificarsi e per mettersi nelle condizioni di trovare un nuovo lavoro. La persona sarà assistita dall’ente scelto che gli affiancherà un tutor. Il profilo del lavoratore sarà presentato a potenziali datori di lavoro e, inoltre, vi saranno altre forme di assistenza personalizzata. Fino ad ora, questo assegno è stato poco sfruttato. Oggi diventa una risorsa interessante se si prende in considerazione l’evoluzione del marcato del lavoro e la necessità di reinventarsi e di acquisire nuove conoscenze.

Serve parere delle Regioni

Per poter delineare il funzionamento dell’assegno di ricollocazione nella sua nuova veste servirà una delibera dell’Anpal e l’ok da parte del Ministero del Lavoro e delle Regioni. Queste ultime dovranno essere coinvolte al cento per cento all’interno del processo. Ed è per questo motivo che il nuovo esecutivo dovrebbe premere il pedale dell’acceleratore per poter spendere, intanto, i 500 milioni disponibili. Altrettanto importante è ricordare che la somma dell’assegno arriva all’ente che aiuta il lavoratore solo se questo ha effettivamente trovato un lavoro. Gli importi, attualmente, sono così distribuiti: da 250 a 1.250 euro per contratto da 3 a 6 mesi; da 500 a 2.500 se il contratto è a termine con una durata di almeno 6 mesi. E, per finire, da 1.000 a 5.000 euro in caso di contratto indeterminato con apprendistato.

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Chi può ottenerlo e gli esclusi

Chi può ottenere l’assegno? Chi si trova in cassa integrazione o anche in caso di sospensione del rapporto di lavoro per cessazione attività. Potrebbe ottenerlo anche chi percepisce la Naspi da almeno 4 mesi. Gli esclusi sono, invece, coloro che grazie agli ammortizzatori sociali riescono comunque a maturare i requisiti per la pensione. A proposito del reddito di cittadinanza, quest’ultimo rappresenta un caso particolare. Oggi chi lo percepisce e deve sottoscrivere un patto per il lavoro  ha il diritto all’assegno di ricollocazione. Ma questo meccanismo ha, in realtà, risentito dei problemi legati al reddito di cittadinanza proprio in relazione all’occupabilità.

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