Finito ai domiciliari commercialista di Avellino: prelevava da conti correnti di procedure fallimentari

La Guardia di Finanza di Avellino ha arrestato un commercialista molto conosciuto nell’ambiente professionale con l’accusa di peculato e truffa aggravata. Il professionista, per oltre 10 anni, prelevava dai conti correnti di procedure fallimentari.

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finito agli arresti domiciliari un commercialista di Avellino – meteoweek.com (foto di repertorio)

Finito agli arresti domiciliari un commercialista di Avellino. Volto noto nell’ambiente professionale, l’uomo è ritenuto responsabile di peculato e truffa aggravata dall’abuso delle pubbliche funzioni, svolte nel ruolo di curatore e custode giudiziario in molte procedure fallimentari ed esecutive pendenti innanzi ai giudici avellinesi. Sempre secondo quanto viene riportato dalle fonti, è stato disposto anche il relativo sequestro di denaro e di altri beni, fino alla concorrenza dell’importo di oltre 100mila euro.

Peculato e truffa aggravata, coinvolti anche altri professionisti

Emessa dal gip su richiesta della Procura irpina, nelle scorse ore i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Avellino hanno dato esecuzione a un’ordinanza che dispone la custodia cautelare nei confronti di un commercialista. Le indagini sono state coordinate dal procuratore Domenico Airoma, e sono partite nel 2019, quanto era pervenuta alle autorità la segnalazione da parte del giudice fallimentare di presunte anomalie nei movimenti di prelievo dai conti correnti di una procedura fallimentare – la stessa nella quale l’indagato (A.A.) avrebbe rivestito il ruolo di curatore.

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Dall’episodio venne emesso un primo provvedimento restrittivo con sequestro nei confronti del commercialista, e venne disposta la sua sostituzione nelle procedure fallimentari ed esecutive pendenti presso il Tribunale di Avellino. Sono state però le approfondite indagini delle fiamme gialle a portare allo scoperto un contesto di illeciti più ampio e reiterato nel tempo.

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Sulla base delle risultanze investigative, sarebbero infatti emersi oltre 20 prelevamenti illeciti di fondi dai conti correnti delle procedure giudiziarie, che si sarebbero ripetuti per un periodo di tempo di circa dieci anni. Il professionista avrebbe in alcuni casi anche falsificato i provvedimenti autorizzativi dei giudici e redatto false rendicontazioni. Si ipotizza, inoltre, anche la realizzazione di falsi modelli F23. Coinvolti in singoli episodi anche due avvocati del Foro avellinese e del Foro di Roma, e due funzionari del Comune di Mercogliano.

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