“Mario Draghi andrebbe arrestato”, diceva Carlo Sibilia nel 2017. Ora è nel Governo

Carlo Sibilia, del Movimento 5 stelle, non ha risparmiato in passato critiche verso Mario Draghi. Ora, è sottosegretario al Governo.

Carlo Sibilia non ci è andato leggero con le critiche a Mario Draghi. Peccato che, ora, sia nel governo come sottosegretario all’Interno accanto a Luciana Lamorgese, proprio nell’esecutivo Draghi. Facciamo un passo indietro a quando, il 7 agosto del 2014, il pentastellato rivolse un “vaffa” a Mario Draghi. Qualche anno più tardi, l’11 febbraio 2017, chiese il carcere per l’allora presidente della Banca centrale europea: “Draghi ha dato il via al crack Mps. Andrebbe arrestato“. Mario Draghi fu anche definito da Carlo Sibilia un “bankster“, cioè quel banchiere d’affari che, in tempi di crisi economica, specula sul disagio e sulle difficoltà economiche degli altri per accrescere i propri profitti.

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La nomina dei 39 sottosegretari ha agitato il Movimento 5 Stelle, ormai un gruppo senza pace fin dalla sciagurata consultazione su Rousseau che, se ha avuto il merito di portare Draghi a Palazzo Chigi, ha avuto il demerito ( o il merito, dipende dai casi) di spaccare il M5s. Con una scissione che diventa sempre più probabile, il malcontento è cresciuto sempre di più specie nelle ultime ore, anche a causa delle scelte sui sottosegretari che hanno lasciato scontenti più di un pentastellato. Tanto per dirne una, l’esclusione di Stefano Buffagni , già sottosegretario durante i Governi Conte. E proprio la riconferma di Carlo Sibilia come sottosegretario all’Interno in collaborazione con il Ministrono Lamorgese non è stata ben digerita.

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I tweet, riportati alla luce dal Corriere della Sera, non fanno certo presagire rapporti piacevoli tra i due. Ma ormai è acqua passata, una risata e via: a lavoro insieme. “Sono contento che si stiano creando le condizioni per poter interloquire al meglio con Draghi per formare un governo politico“, affermò il sottosegretario all’Interno quando iniziavano le trattative per il nuovo esecutivo. Insomma, il passato è passato e Carlo Sibilia ha improvvisamente cambiato idea, forse folgorato da Mario Draghi. Un colpo di fulmine? Forse, un colpo di poltrone. 

 

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