Nuovo Dpcm, dal 27 marzo riaprono cinema e teatri. E Franceschini assicura sui ristori

Sembrerebbe essere stata accolta la richiesta di Dario Franceschini. Dal 27 marzo apriranno teatri e cinema nelle zone gialle, previa revisione dei parametri e di nuove misure anti-contagio. Ma il Ministro rassicura sui ristori. 

C’è una bozza, a Palazzo Chigi, pronta sul tavolo. E’ la bozza del nuovo Dpcm, in vigore dal prossimo 6 marzo fino al 6 aprile e che ingloba, in fatto di tempistiche, anche il periodo pasquale. Per molti versi, tutto rimane uguale. Rimane la divisione in fasce in base all’indice di rischio e i parametri; coprifuoco su tutto il territorio nazionale; divieto di assembramento e obbligo di mascherine. Resta il nodo sui ristoranti che potrebbero riaprire la sera nelle zone gialle, così come richiesto da Matteo Salvini e dal governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. La linea di Mario Draghi sembra rimanere la stessa di Giuseppe Conte anche se, a ben vedere, l’area che tira è molto più collaborativa e il Presidente del Consiglio sembra prestare più orecchie alle richieste dei vari esponenti.

Leggi anche: Crisi di governo, Renzi nomina l’ipotesi Franceschini premier. E il M5s?

E così, sembra sia stata accolta la richiesta del Ministro della Cultura Dario Franceschini di riaprire cinema e teatri dal 27 di marzo in zona gialla. Una richiesta che sembra aver incontrato il parere favorevole degli esperti anche se una valutazione definitiva verrà fatta il 12 marzo. Quindi, a partire dal 27 marzo, verranno consentiti gli spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto, previa prenotazione del posto e mantenimento delle distanze di un almeno un metro tra gli spettatori. Una condizione indispensabile per la riapertura è che siano approvati nuovi protocolli o linee guida, idonei a prevenire il contagio nei luoghi coinvolti. Cioè, sarà compito del Comitato tecnico scientifico valutare il numero massimo di spettatori per spettacoli all’aperto e di spettatori per spettacoli in luoghi chiusi.

Leggi anche: Draghi si, Draghi no, Draghi forse: le opinioni degli italiani [VIDEO]

I ristori, restano

Quanto ai numeri, il ministero aveva chiesto di aprire a un numero di persone che occupassero non più di un terzo dei posti fino a un massimo di 500 spettatori al chiuso e 1.500 all’aperto. Il Cts ha però ridotto i numeri, indicando come possibile occupare il 25% dei posti e fissando il limite di capienza a 200 posti nei teatri e cinema chiusi e 400 all’aperto. Sempre dal 27 marzo, aperti in zona gialla i musei e i luoghi della cultura anche il sabato e i giorni festivi, previa prenotazione dell’ingresso. La notizia rallegra comunque Franceschini che così commenta la notizia: “Saranno spettacoli limitati nel pubblico e negli orari, se le cose vanno bene di avvieremo poi alla normalità, è un primo segnale. E’ stato un anno complicato, per tutti, famiglie e imprese, all’inizio sapevamo poco del virus, non avevamo punti di riferimento, risultati verranno giudicati nel tempo”.

Inoltre, il Ministro ha chiarito che la possibilità di riaprire dal 27 marzo non pregiudica i ristori. Anche quest’anno sarà erogato il fondo unico per lo spettacolo, indipendentemente dalle alzate di sipario e si continuerà “a dare i ristori e a sostenere il settore anche con le aperture limitate”.

Impostazioni privacy