Il Decreto Ristori cambia nome: le mosse di Mario Draghi per salvare l’economia

Arriva il Decreto Sostegno, erede del Dl Ristori e prima manovra economica del Governo Draghi. Intanto, però, la crisi economica diventa sempre più insistente.

Si chiama Decreto Sostegno ed è il primo decreto economico del governo Draghi e del nuovo Ministro dell’economia Daniele Franco, che potrebbe arrivare già la settimana prossima. Altro non è che una versione diversa dei Ristori, almeno nel nome. Il Dl conterrà diversi provvedimenti per sostenere aziende e lavoratori, ma è previsto il prolungamento del blocco dei licenziamenti, il cui termine potrebbe essere portato al 30 giugno. Confermata anche la cassa integrazione per tutte le aziende anche se, per industria ed edilizia, in estate si potrebbe tornare alla cassa integrazione ordinaria. Prorogata anche la sospensione dell’invio delle nuove cartelle, posticipata al 30 aprile 2021, termine dello stato di emergenza. 

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Nel decreto Sostegno ci saranno anche due miliardi di investimenti per trasporto e somministrazione del vaccino anticovid e per lo sviluppo di nuovi medicinali mentre, per quanto riguarda gli aiuti, dovrebbero andare a colmare i disagi 2,7 milioni di partite Iva, professionisti e imprese che hanno perso parte del fatturato. Gli indennizzi dovrebbero essere divisi per fasce: 30% per aziende e professionisti con fatturato fino a 100mila euro l’anno; 25% per quelli tra 101mila e 400mila euro; 20% da 401mila a un milione; 15% da uno a cinque milioni di euro. I decreti ristori del governo Conte riconoscevano invece cifre parametrate al 20% della differenza di fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019 per chi avesse avuto ricavi 2019 sotto i 400mila euro, 15% in caso di ricavi tra 400mila euro e 1 milione e 10% con ricavi tra 1 e 5 milioni. Sono stati inoltre stanziati circa 600 milioni per i ristori al settore sciistico: gli investimenti a fondo perduto per le imprese di montagna dovrebbero arrivare entro la fine di aprile.

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I ritardi

L’approvazione della bozza dovrebbe arrivare la prossima settimana. Ci saranno poi 30 giorni di tempo per  elaborare un nuovo sistema informatico per le procedure di rimborso. Dopo altri 10 giorni partiranno i pagamenti e, facendo due calcoli, i soldi potrebbero arrivare dopo Pasqua. Il nuovo esecutivo è pienamente operativo ma, nonostante siano passati 20 giorni dal giuramento dei ministri, il nuovo provvedimento ancora non c’è. E non c’è neanche la piattaforma voluta dal ministero dell’Economia gestita da Sogei che dovrebbe avere 30 giorni di tempo, a partire dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto, per costruirla. Poi, ci vorrà secondo l’Ansa del tempo per le richieste. Quindi altri 10 giorni per i primi contributi. Ci saranno aziende che vedranno i soldi a oltre tre mesi dall’ultimo bonifico, ma la crisi economica si fa sempre più insistente e i lavoratori sono in difficoltà.

 

 

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