Ristori in ritardo, contagi in aumento, chiusure in arrivo, vaccini in ritardo: non è cambiato niente, qualcuno se ne assuma la responsabilità

Arriva il Decreto Sostegno, stanziati 32 miliardi. Ma tra decreti e promesse non si vedono ancora aiuti concreti, mentre contagi e chiusure aumentano. In attesa che si vaccini finalmente tutta la popolazione.


Cambia il nome ma non la sostanza: il decreto del Governo a sostegno delle imprese si chiamerà Decreto Sostegno e la cifra che l’esecutivo intende stanziare ammonta a 32 miliardi di euro. Quattro le fasce di indennizzo ma i soldi alle imprese colpite dal Covid non verranno più erogati a seconda del codice Ateco ma solo in base al calo di fatturato.

Ancora due settimane per avere il testo finale. Due settimane ancora nonostante in molti aspettino da mesi i bonifici promessi che comunque non saranno sufficienti a sanare le perdite economiche di lavoratori e imprenditori. Ci sono oltre 3mila imprese del comparto dell’ospitalità a tavola (Horeca), cioè ristoranti, bar, cocktail bar, pub, pizzerie, che sono state finora escluse dai primi quattro decreti ristori. A questo il Governo Draghi dovrà porre rimedio.

E’ evidente che anche con le riaperture, che saranno per forza di cose parziali, bisognerà proseguire con i ristori, ci sono anche nel prossimo decreto Sostegno” dice durante question time il Ministro della Cultura Dario Franceschini. “La crisi Covid ha impattato tantissimo sulla cultura”, premette Franceschini che ricorda come “dal 27 di marzo sarà consentita la riapertura nelle zone gialle con prescrizioni e misure di sicurezza decise dal Cts, ma sappiamo sarà comunque limitata

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Previsto quindi aumento dei contagi e, quasi inevitabilmente, nuove chiusure e quindi perdite di posti di lavoro. L’unica soluzione rimane accelerare la somministrazione dei vaccini ma nonostante il cambio al comando del Commissario all’emergenza e del capo della Protezione civile, non si vedono miglioramenti.

Queste 3mila aziende sono ora sull’orlo del fallimento e chiuderanno definitivamente se non saranno inserite fra i soggetti a cui spetteranno i risarcimenti nel Decreto Sostegno atteso per la prossima settimana” denota Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità che prosegue “Le oltre 3mila aziende escluse sono quelle che, ad aprile 2019, mese fissato come parametro per il fatturato dai quattro ristori, si trovavano sfortunatamente chiuse per svariati motivi, per esempio, rinnovo dei locali, ristrutturazione, ferie, malattia. Quindi, non avendo incassato nulla, ma solo in quel periodo di riferimento, per lo Stato sono diventate imprese fantasma. E non sono state calcolate per i risarcimenti“.

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