Coronavirus, in Italia quasi 100.000 morti: il Governo punta alle vaccinazioni di massa

Il Coronavirus continua a fare strage. In Italia, sono stati registrati in totale, dall’inizio dell’epidemia, 99.500 morti e oltre tre milioni di casi. L’urgenza è quella di vaccinare tutti nel più breve tempo possibile. Del resto, Mario Draghi dovrebbe imprimere una svolta decisiva al piano vaccinale. 

3,07 milioni di casi, più di 20mila nelle ultime 24 ore. 99.785 decessi, più 207 nelle ultime 24 ore. Questo il bilancio drammatico che arriva dalle ultime stime che registrano l’andamento del Coronavirus in Italia. E c’è un altro bilancio drammatico, quello che registra l’andamento del piano vaccinale. Ad oggi, secondo gli ultimi dati de Il Sole 24 ore, le persone vaccinate che hanno ricevuto due dosi sono 1.652.031, il 2,77% della popolazione. Le persone che hanno ricevuto una sola dose sono invece 3.765.647, pari al 6,31% della popolazione. Numeri ancora troppo bassi, specie se paragonati alle cifre raggiunte dalla Gran Bretagna o l’Israele. Paesi che, lontano dall’Europa, si sono posti in prima fila nel piano vaccinale.

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Spinto dalla necessità, sembra che il governo italiano abbia messo a punto una nuova strategia. Un piano che, secondo le proiezioni, a Pasqua dovrebbe portare a 700mila iniezioni al giorno. Si parte dell’età, regole uniche per tutte le regioni, e una campagna porta a porta; entro marzo arriveranno sette milioni di dosi, di cui 3,5 milioni di AstraZeneca. E così, ad aprile, si arriverà a 30 milioni di dosi con l’arrivo di Johnson & Johnson. Sarebbe questo il piano di Mario Draghi che, appena insidiatosi a Palazzo Chigi, ha da subito chiarito la volontà di accelerare con le vaccinazioni. Un segnale, sotto questo verso, è arrivato già con il cambio del commissario, ora il generale Francesco Paolo Figliuolo subentrato a Domenico Arcuri.

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L’idea è quindi quella di costruire una rete capillare e organizzata, che passa per le palestre, caserme, ma anche per strutture nei centri più piccoli e più lontani rispetto alle grandi città. Ruolo chiave avrà la Protezione civile, guidata da Fabrizio Curcio. Le forze armate si occuperanno invece del trasporto e della distribuzione delle dosi. Procedendo così, si dovrebbe arrivare a quadruplicare o addirittura quintuplicare le attuali somministrazioni giornaliere, passando da 150mila a 600mila o 700mila dosi al giorno. Il governo starebbe inoltre pensando di coinvolgere nelle vaccinazioni anche i medici specializzandi, oltre ai medici di base. E intanto il Ministro degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini rassicura: “Alle Regioni che hanno chiesto chiarezza nei criteri per le priorità delle vaccinazioni, certezza dei tempi e delle forniture, sostegno nella logistica, il governo darà risposta nei prossimi giorni”. Sarà davvero così?

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