Lockdown nazionale nei weekend; coprifuoco alle 20: il piano B del governo

Zone rosse, lockdown nei fine settimana, coprifuoco anticipati: tutti i progetti in ballo per contenere l’andamento dell’epidemia da Coronavirus in attesa di una campagna vaccinale realmente efficace.

Non s’arresta la corsa del Coronavirus in Italia. L’epidemia continua ad avanzare, complicata dalla circolazione delle varianti e dall’assenza di un piano vaccinale al momento efficace. A fotografare la situazione ci ha pensato il Ministro della Salute Roberto Speranza che ha avvertito che nelle prossime settimane ci sarà una crescita della curva epidemiologica, con il conseguente cambio di colore per alcune regioni, che passeranno in zona rossa. “Quello che mi aspetto è che l’impatto della variante possa far crescere la curva, quindi mi aspetto che altre regioni vadano verso il rosso con ordinanze di natura restrittiva”, ha spiegato il Ministro della Salute ospite a Mezz’ora in più su Rai3.

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Ed è per questo che potrebbe arrivare già entro la fine di questa settimana una nuova stretta sulle misure anti Coronavirus. Il quadro epidemiologico è in continuo aggiornamento, a causa della circolazione delle varianti che non permettono certo di stare sereni. Per questo, potrebbe ripetersi lo schema usato per dicembre scorso, con un quadro più uniforme di restrizioni a livello nazionale, superando le divisioni in Regioni e in fasce di colore.
Per il prossimo venerdì, giorno del monitoraggio, potrebbero quindi arrivare nuove strette. Secondo le previsioni, si starebbe pensando ad un lockdown nazionale nei weekend; coprifuoco anticipato alle 20; chiusura dei negozi nelle zone in cui sono chiuse anche le scuole. Inoltre, il Governo starebbe valutando un lockdown nazionale di tre settimane, per concedere ai vaccini maggiore spazio di manovra. Una soluzione che, però, potrebbe rivelarsi un’ennesima batosta per migliaia di attività commerciali.

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Preoccupa anche l’aumento della pressione sugli ospedali. Ben 11 Regioni sarebbero già oltre la soglia critica del 30% di posti letto occupati in terapia intensiva. La situazione epidemiologica, in continuo mutare, richiede aggiornamenti costanti ed è per questo che, mentre si allarga il fronte dei rigoristi – quelli a favore di una nuova chiusura – il Comitato tecnico scientifico fa pressione per soluzioni uniformi su tutto il territorio nazionale. Sembra che anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio abbia chiesto al nuovo esecutivo un’azione rapida per una nuova stretta. E per questo, Mario Draghi avrebbe fatto pressione sui ministri Speranza e Mariastella Gelmini per una riunione con il Comitato. Saranno analizzati con attenzione i dati di questi giorni, calcolando il calo fisiologico dei weekend, e le eventuali misure che in aggiunta potrebbero portare a una serrata su tutta la Penisola.

E i vaccini?

L’obiettivo prioritario resta comunque correre e accelerare sui vaccini. Ad oggi, secondo gli ultimi dati de Il Sole 24 ore, le persone vaccinate che hanno ricevuto due dosi sono 1.652.031, il 2,77% della popolazione. Le persone che hanno ricevuto una sola dose sono invece 3.765.647, pari al 6,31% della popolazione. Numeri ancora troppo bassi, specie se paragonati alle cifre raggiunte dalla Gran Bretagna o l’Israele. Paesi che, lontano dall’Europa, si sono posti in prima fila nel piano vaccinale. Per questo, sembra che il governo italiano abbia messo a punto un piano che, secondo le proiezioni, a Pasqua dovrebbe portare a 700mila iniezioni al giorno. Si parte dell’età, regole uniche per tutte le regioni, e una campagna porta a porta; entro marzo arriveranno sette milioni di dosi, di cui 3,5 milioni di AstraZeneca. E così, ad aprile, si arriverà a 30 milioni di dosi con l’arrivo di Johnson & Johnson. Sarebbe questo il piano di Mario Draghi che, appena insidiatosi a Palazzo Chigi, ha da subito chiarito la volontà di accelerare con le vaccinazioni.

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