Vaccini, tensione UE-Regno Unito, in mezzo c’è l’Italia

Si alza il tono dello scontro tra Unione Europea e Regno Unito dopo la decisione di bloccare l’esportazione dei vaccini destinati ai paesi del Commonwealth

Vaccini, Boris Johnson
Il primo ministro britannico Boris Johnson (Getty Images)

Vaccini, tensione internazionale

C’è ancora molta tensione tra Londra e Bruxelles sulla questione delle forniture di vaccini bloccate da alcuni paesi. Il primo in questo senso era stata proprio l’Italia che aveva deciso di bloccare alcune migliaia di vaccini prodotte in Italia e destinate in Australia dopo che le forniture che erano state garantite al nostro paese si erano rivelate in ritardo. Una decisione presa personalmente dal nuovo presidente del consiglio, Mario Draghi.

La questione è diventata argomento di discussione tra Bruxelles e Londra con il Primo Ministro britannico Boris Johnson che ha immediatamente criticato la decisione di Draghi e dell’Italia sottolineando il fatto che “la guerra contro la pandemia era globale e doveva vedere tutti i paesi dalla stessa parte e che un blocco della fornitura di Baccini destinata ad altri paesi era illogica e strumentale”.

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La lite tra UE e Regno Unito

Sulla questione nel frattempo è intervenuto anche il Presidente del consiglio europeo, Charles Michel. Secondo il quale l’Unione Europea avrebbe avuto tutto il diritto di bloccare le esportazioni degli antidoti prodotti sul proprio territorio. Perché il Regno Unito, in passato, avrebbe fatto già lo stesso.

In poche ore è arrivata la controreplica da parte del governo britannico affidata a una lettera inviata a Michel dal ministro degli Esteri, Dominic Raab, che avrebbe definito “false”  queste illazioni.

In tutto questo chiasso una voce di buon senso arriva proprio dall’Australia il cui primo ministro Scott Morrison ha avuto parole di comprensione per la decisione del governo italiano: “L’Italia è un paese amico che ci è vicino da sempre, nonostante la grande distanza. Se in Italia l’emergenza è tale da richiedere l’uso di quei vaccini, possiamo capire…”

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