Due italiani su tre in lockdown, da lunedì mezza Italia in zona rossa

Il modello di convivenza con il virus sembra fallire. Da lunedì, 16 regioni saranno in zona rossa o arancione. Gialla solo la Sicilia, bianca la Sardegna.

Abbiamo provato a convivere, con il virus. Il “modello italiano”, quello che ad inizio pandemia era stato preso come un esempio a cui guardare, mostra giorno dopo giorno le sue fragilità. A pochissimi giorni dall’entrata in vigore del primo Dpcm a firma di Mario Draghi, la situazione del nostro Paese subirà nuove modifiche. Da lunedì, nuove restrizioni in arrivo e le regioni cambieranno colore. 16 saranno in zona rossa o arancione.  A Basilicata, Campania e Molise – già rosse da una settimana – si aggiungeranno quasi sicuramente Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Veneto, Trento e Bolzano, Abruzzo e Toscana, Liguria, Puglia e Valle d’Aosta. Al limite il Lazio, attualmente in giallo, che potrebbe fare un salto di due fasce. In arancio l’Umbria e la Calabria; gialla la Sicilia; bianca la Sardegna, unica Regione in Italia.

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E’ atteso per oggi, come ogni venerdi, il consueto monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità e la cabina di regia del Governo per dare l’ok definitivo alle nuove misure restrittive che colpiranno le regioni. Ma è certo che dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta. La decisione sarebbe arrivata ieri, durante la riunione tra le Regioni e gli Enti Locali, anche se si attende l’ufficialità. Le nuove misure restrittive anti-Covid all’esame del governo saranno valide dal 15 marzo al 6 aprile, non più secondo Dpcm ma in base a un decreto legge, così come accaduto durante le festività natalizie.

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Due italiani su tre in lockdown 

Due italiani su tre potrebbero così ritrovarsi in lockdown. Anche se sembra esclusa, per ora, l’ipotesi di una chiusura nazionale per tre settimane l’Italia a colori potrebbe tingersi comunque di rosso. A restare gialla solo la Sicilia, mentre la Sardegna vive una situazione di semi-normalità restando bianca. Rafforzati anche divieti e controlli per limitare al massimo gli spostamenti delle persone e tenere sotto controllo le occasioni di assembramento. La linea del Cts alla fine sembra prevalere, mentre sul tavolo c’è l’ ipotesi anche la proroga dello stato d’emergenza al 30 settembre 2021.

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