Roberto Speranza: “Zone rosse intraregionali con 250 casi per 100mila abitanti”

Nel nuovo decreto in arrivo per contrastare la diffusione del Coronavirus, viene prevista la facoltà per le regioni di poter individuare aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l’incidenza supera la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti nella settimana oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive.

250 casi per 100mila abitanti. E’ questo il criterio che prevede la facoltà per le regioni di poter individuare aree ulteriori da portare in zona rossa, quando l’incidenza supera la soglia dei 250 casi per 100mila abitanti nella settimana oppure quando si riscontra una presenza di varianti tale da dover prevedere misure più restrittive. La proposta dovrebbe essere contenuta nel nuovo decreto ed è stata illustrata questa mattina ai rappresentanti degli Enti locali. Nei giorni scorsi, già i membri del Cts avevano previsto di modificare i criteri con cui si stabilisce l’ingresso automatico in zona rossa. Anche l’ Rt per entrare in zona rossa si abbassa, passando da 1,5 a 1,25.

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Ad appena sei giorni dall’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm – il primo a firma Mario Draghi – è in arrivo un nuovo pacchetto di misure per contrastare la diffusione del Coronavirus. Da lunedì, nuove restrizioni in arrivo e le regioni cambieranno colore. 16 saranno in zona rossa o arancione. A Basilicata, Campania e Molise – già rosse da una settimana – si aggiungeranno quasi sicuramente Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Veneto, Trento e Bolzano, Abruzzo e Toscana, Liguria, Puglia e Valle d’Aosta. Al limite il Lazio, attualmente in giallo, che potrebbe fare un salto di due fasce. In arancio l’Umbria e la Calabria; gialla la Sicilia; bianca la Sardegna, unica Regione in Italia.

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A Pasqua Italia in rosso

E’ atteso per oggi, come ogni venerdì, il consueto monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità e la cabina di regia del Governo per dare l’ok definitivo alle nuove misure restrittive che colpiranno le regioni. Ma è certo che dal 3 al 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa, compresi quindi i giorni di Pasqua e Pasquetta. La decisione sarebbe arrivata ieri, durante la riunione tra le Regioni e gli Enti Locali, anche se si attende l’ufficialità.  Due italiani su tre potrebbero così ritrovarsi in lockdown. Anche se sembra esclusa, per ora, l’ipotesi di una chiusura nazionale per tre settimane l’Italia a colori potrebbe tingersi comunque di rosso. A restare gialla solo la Sicilia, mentre la Sardegna vive una situazione di semi-normalità restando bianca. Rafforzati anche divieti e controlli per limitare al massimo gli spostamenti delle persone e tenere sotto controllo le occasioni di assembramento. La linea del Cts alla fine sembra prevalere, mentre sul tavolo c’è l’ ipotesi anche la proroga dello stato d’emergenza al 30 settembre 2021.

 

 

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