Delitto Bolzano, gli audio choc della madre di Benno: «Avevo paura di lui»

Gli audio choc della madre di Benno: «Avevo paura di lui». Laura Perselli si era sfogata con un’amica. Mistero su chiavi auto

Laura e Peter e il figlio-Meteoweek.com

Ieri sera, nel corso della trasmissione Chi l’ha visto in onda su Rai 3, sono emersi nuovi dettagli sul caso dei coniugi uccisi a Bolzano, Peter Neumair (di cui non si è ancora trovato il corpo) e Laura Perselli. Tramite una ricostruzione, Chi l’ha visto ha mostrato il colloquio tra Benno e sua sorella Madé, prima che lui confessasse il delitto. La donna gli chiede di giurarle di non sapere assolutamente nulla dei loro genitori, e Benno si mostra visibilmente nervoso tant’è che risponde male alla sorella che sospetta di lui, dicendo che non sa nulla e che ha già raccontato tutto alla pm.

Sempre nel colloquio, Benno dice alla sorella:«Non mi provocare». «Perché, se ti provoco cosa succede?», ribatte lei. «Succede che la famiglia è rotta», dice lui. «La famiglia è rotta comunque perché molto probabilmente la mamma e il papà non ci sono più, forse è successo qualcosa di brutto», chiosa lei.

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Benno stava uscendo con una ragazza di nome Nadine, che un giorno si rende conto che Benno le stava rubando denaro dalla carta di credito, quindi gli chiede spiegazioni. Lui le dice di aver subìto un pestaggio da alcuni amici per rafforzare la sua tesi, si preleva del sangue per poi iniettarselo sotto gli occhi, in modo da farle credere di aver realmente subìto il pestaggio. Un atteggiamento alquanto inquietante, per cui finisce ricoverato 3 giorni in Germania, dove viveva Nadine.

È Laura Perselli a raccontarlo in diversi messaggi inviati a un’amica. «L’altra sera si è autoleso, come per simulare un’aggressione», racconta la mamma, «un macello. Prima del medico è andata la polizia, sono capitati sei poliziotti addosso a Benno, col mitra. Lo hanno portato in psichiatria, hanno parlato di schizofrenia paranoide. Ma lui può uscire, lo hanno dimesso, per loro può tornare perché quando è calmo va bene. Cose folli! Sarebbero da denunciare». Tornando a casa, Benno le chiede se può dormire in stanza con i genitori. La mamma dice all’amica: «Noi volevamo dormire in camera chiusi con la chiave, ora ha telefonato perché vuole sentirci vicino, vuole dormire nella stessa camera. Ha bisogno di affetto, lo so, ma quando diventa psicopatico, lì c’è da avere problemi. Abbiamo nascosto e messo via i coltelli, spero sinceramente che non succeda niente, perché di solito da solo non scatta se nessuno lo provoca».

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Laura temeva il figlio

In una lettera rivolta a un’amica, Laura Perselli scrive ormai sono giorni che la situazione è peggiorata:«Sono tre settimane che abbiamo Benno che vive con noi, siamo stati due volte in uno studio psichiatrico per un consulto. Ma la terapia inizierà solo a settembre per via del Covid, non sappiamo però quando farà effetto. Lui sta a casa, chiuso nella sua stanza, a volte viene con noi a passeggiare nel bosco, a volte no. A volte ruba anche qualcosa, gli dici ‘questo è mio, non prenderlo’, ma lui lo prende e dice ‘no, mi avevi detto che potevo prenderlo’. Si convince che ciò che fa è giusto. Ora io e Peter stiamo andando a fare una passeggiata nel bosco, saremo fuori tutto il giorno, abbiamo bisogno di stare qualche ora da soli».

Infine, la testimonianza della dentista di Benno che racconta che durante una visita, il 30enne le aveva fatto domande continue sulla lodocaina, un anestetico utilizzato dai dentisti. «Mi assentai dopo la visita per qualche minuto, e notai che quel flacone che avevo appena aperto, era sparito», ha raccontato la dentista.

Tra i dettagli emersi in questa intricata vicenda, c’è quello delle chiavi dell’auto dei genitori. Peter e Laura non volevano che Benno prendesse la Volvo, nonostante lui lo avesse richiesto diverse volte per essere autonomo e non prendere il bus, dato che c’è il coprifuoco alle 22. Loro però, non erano tranquilli e avevano una chiave che avevano sempre con loro, e un’altra che si trovava sotto un tappeto in casa e che hanno trovato gli inquirenti durante una perquisizione. Ecco perché, secondo gli investigatori, l’unico modo in cui Benno può aver preso la chiave era contro la volontà di Peter e Laura.

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