Migliaia di migranti al confine col Messico. Joe Biden lancia un appello: “non venite”

Migliaia di migranti latino americani si ammassano al confine con il Messico. Il Presidente statunitense Joe Biden lancia un appello: “non venite, non abbandonate le vostre comunità”.

migranti confine col Messico
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Al confine tra Stati Uniti e Messico la situazione sta peggiorando per l’enorme afflusso di migranti latino americani. A febbraio più di 100 mila sono stati arrestati. Questo ha portato il 46° Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, a lanciare un appello in occasione di un’intervista con la Abc: “non venite, non lasciate le vostre case”. Biden ha anche aggiunto che stanno rimandando indietro le persone.

Aumento dell’afflusso di migranti: la situazione tra Usa e Messico

Migliaia di migranti, proveniente in gran parte dall’America centrale si stanno riversando presso il confine messicano nel tentativo di raggiungere gli Usa e lì trovare un futuro migliore per se stessi e le loro famiglie. I dati, però, presentano un quadro drammatico: solo nel mese di Febbraio si sono verificati oltre 100 mila arresti di immigrati illegali. Questo è il numero più alto registrato dal 2019. Nello specifico si tratta di 70 mila adulti soli, 20 mila persone con famiglie e 9.457 minori non accompagnati, alcuni dei quali malati e che l’amministrazione di Joe Biden ha deciso di non espellere in virtù delle leggi statunitensi sulla protezione speciale di alcuni immigrati.

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I piccoli quindi sono ospitati in una rete di rifugi gestita dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani dove attendono degli sponsor adulti negli Usa, come un genitore o un parente a cui possano essere affidati. I posti destinati all’accoglienza sono scarsi, tanto da dover aprire due nuovi rifugi d’emergenza, il primo in un centro congressi a Dallas, il secondo in un campo petrolifero a Midland, sempre in Texas. Contemporaneamente il governo statuniteste si sobbarcherà gli oneri finanziati dei test Covid-19 e della quarantena dei migranti. Inoltre gli Usa intendono aprire centri di trattamento dei rifugiati in Messico e in America centrale e sono prossimi a emanare nuove regole riguardanti la richiesta d’asilo.

 

migranti confine con Messico
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Le cause dell’ondata migratoria

Secondo i repubblicani, a scatenare quest’ondata migratoria è stato l’allentamento di diverse misure molto rigorose riguardanti l’immigrazione in vigore durante l’amministrazione Trump. Lo stesso ex presidente Donald Trump, nel corso di un’intervista con Fox News ha commentato la situazione con queste parole: “francamente, è qualcosa che il nostro paese non può gestire. E’ una crisi come raramente abbiamo avuto e certamente non abbiamo mai avuto ai confini. Ma la situazione è destinata a peggiorare“.

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Ci sono altre ragioni però, dietro l’aumento dei richiedenti asilo: l’acuirsi della povertà, delle carestie e delle violenze nei Paesi dell’America centrale. Per arginare questa massa di persone, provenienti principalmente dal Messico, il governo americano ha utilizzato il Titolo 42, un codice di emergenza di salute pubblica che consente di espellere immediatamente tutti gli adulti che tentano di oltrepassare il confine in modo illegale. Si tratta di una norma creata sotto l’amministrazione Trump per diminuire il sovraffollamento delle strutture ed evitare il dilagare di contagi da Covid-19. Si è anche cercato di respingere le famiglie, ma il Messico, ultimamente, si sta rifiutando di riprenderle, a queste è dunque permesso chiedere asilo politico in America. Infine, a gestire questa delicata situazione c’è il funzionario di origine cubana Alejandro Mayorkas, ora a capo dell’Home Security. Proprio Mayorkas ha commentato: “la situazione al confine sud-ovest è difficile, stiamo lavorando a tempo pieno per gestirla nel migliore dei modi”.

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