Marco Fallini: «Una malattia misteriosa mi sta paralizzando. Aiutatemi»

Marco Fallini, anni 33, si è affidato ai Social Network per lanciare un importante appello.

Marco Fallini

«Quanti di voi amano uscire con gli amici, andare in bicicletta, ballare? In questo periodo di limiti dovuti al Covid molti sono costretti a grandi rinunce. La mia quarantena dura da sei anni» inizia così il lungo post di Marco. «Una situazione che non cambia  – continua – e non cambierà neanche una volta finita la pandemia. Per questo vi chiedo di aiutarmi». Marco Fallini, ora residente in Svizzera,  è affetto da una malattia rara e ha deciso di raccontarla con la speranza di riuscire a trovare qualcuno che possa aiutarlo.

La malattia

Il 33enne ha reso note anche le sue cartelle cliniche. Le sue parole sono dirette in particolare a medici o ricercatori che abbiano studiato il caso e sviluppato delle cure adatte a lui. Diverse sono le diagnosi ricevute. Nessuna delle terapie assegnate sono state in grado di dargli beneficio. Spondiloentesoartrite psoriasica e impingement femoro acetabolare associati a dolore cronico: questo gli è stato diagnosticato. E a ciò si aggiunge il fatto che non vi è risposta agli antidolorifici.

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Marco prova a raccontare quello che prova e lo fa utilizzando queste parole: «È come se avessi dei chiodi di grosse dimensioni conficcati nel bacino, nella schiena e nelle ginocchia. Dolori sempre presenti, qualsiasi posizione assuma e che accompagnano la mia giornata dall’inizio alla fine. Anche ora, mentre scrivo questo post. A questo si aggiunge un mal di testa costante».

L’appello

Nel corso degli anni è stato visitato da più di cento specialisti ed ha subito quattro interventi chirurgici. Nonostante fosse un ragazzo molto attivo e sportivo, ora gli risulta difficile fare anche quelle che per lui sono state in passato azioni banali. Ed è per questo motivo che si rivolge ai social, da lui definiti «la mia ultima speranza». «Le medicine non mi aiutano più e anche gli esperti a cui mi rivolgo mi hanno dato poche speranze» scrive Marco Fallini. «Tempo fa mi sono iscritto ad una associazione che accompagna i malati terminali ad una morte assistita. Quando ci si sente sotto tortura senza prospettive di miglioramento questa alternativa viene presa in considerazione in maniera concreta».

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«Non avrei mai pensato di tentare questa strada (quella dei social ndr.) fino a poco tempo fa, ma non mi restano alternative». L’idea nasce dopo aver saputo che un ragazzo dopo aver lanciato un appello sui social è riuscito a trovare finalmente una cura. Un dettaglio che lo ha spinto a percorrere anche questa strada e a tenere viva la speranza di riuscire a trovare una soluzione. Marco non si è fermato solo ai social. Ha deciso di creare anche un blog helpingmarco.com e una pagina Facebook “Hekpingmarco”. Tanti i commenti e le condivisioni arrivate anche all’estero. Ed è proprio dall’estero che gli è stato consigliato di rivolgersi al New York Times, in una sezione dedicata alle malattie misteriose come quella che ha colpito lui sperando di riuscire a trovare in fretta una risposta.

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