Impiegati delle Poste nei guai: manomettevano le buste per i detenuti

L’attività illecita andava avanti da almeno due anni. Nei guai sono finiti cinque dipendenti dell’Ufficio Postale di Catanzaro.

Impiegati Poste manomettevano buste – Meteoweek

Gli impiegati manomettevano i plichi e le buste che avevano fra i destinatari anche i detenuti della casa circondariale di Catanzaro, prima ancora che la corrispondenza venisse presa in carico dal personale del carcere. Sono stati scoperti dagli agenti dell’articolazione regionale della Calabria del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) della Polizia Penitenziaria, che ha contestato loro i reati di truffa, false attestazioni in atti pubblici e peculato.

Le indagini

Impiegati Poste manomettevano buste – Meteoweek

Le indagini sono iniziate nel 2019 sotto la direzione della procura della Repubblica di Catanzaro – come riportato da Gnewsonline, quotidiano del ministero della Giustizia – hanno preso origine da un primo filone di inchiesta legato a episodi di trafugamenti di denaro che veniva inserito nella corrispondenza destinata alla popolazione detenuta del carcere di Catanzaro. Gli agenti del NIC di Catanzaro accertavano che l’attività di manomissione di plichi e buste avveniva prima della presa in carico della posta da parte del personale dell’istituto penitenziario e sempre ad opera del personale dell’Ufficio Postale poi indagato.

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Dall’indagine emerse altre attività criminali

Le indagini degli uomini della Polizia Penitenziaria, si sono sviluppate con un’intensa attività di osservazione e pedinamenti, con intercettazioni ambientali e localizzazione. Successivamente si è estesa per poter accertare l’eventuale presenza di altre attività criminali, a carico dei cinque dipendenti di Poste Italiane. Sono venuti così alla luce episodi di peculato, truffa ai danni dello Stato e reiterati episodi di assenteismo dal servizio. I cinque dipendenti infedeli sono stati denunciati a piede libero.

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