Sputnik, l’Austria agisce senza l’ok dell’Ue. In Italia si rischia lo stesso con le regioni

L’Austria dice sì a Sputnik, in arrivo la prossima settimana. E anche in Europa, come in Italia con le regioni, ognuno sembra andare per la propria strada.

Il premier austriaco Sebastian Kurz

L’Austria sarebbe in trattativa con la Russia per la ricevere di un milione di dosi di Sputnik V, scavalcando le indicazioni dell’Unione europea che non ha dato l’ok al vaccino creato dagli scenziati russi. Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, avrebbe trattato direttamente con il presidente russo Vladimir Putin via telefono. Da quanto si apprende fonti di agenzia, l’Austria sarebbe d’accordo per una prima consegna di 300mila dosi ad aprile, 500mila a maggio e 200mila all’inizio di giugno.

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Non è la sola decisione drastica che l’Austria prende sul tema vaccini. Questa mattina ha posto il veto alla Commissione Ue (che ha bisogno dell’unanimità degli stati Ue) dall’assicurarsi altri 100 milioni di dosi di Pfizer a meno che Vienna non ottenga una fetta maggiore di vaccini. Kurz, spinge affinché il suo Paese riceva più dosi nonostante non sia fra i paesi Ue più in difficoltà, come per esempio Bulgaria e Lettonia.

Sputnik V

Il tema vaccini sta scaldando i rapporti internazionali, non solo per le tensioni tra le aziende produttrici di vaccini, ma soprattutto tra i paesi aderenti all’Unione europea. Anche alcune regioni italiane hanno richiesto di potere usare Sputnik V. La Campania ha firmato la scorsa settimana un accordo per acquistare il vaccino russo Sputnik V. Un accordo valido però solo al momento in cui l’Ema fornirà il suo via libera al vaccino ma che crea un precedente non da poco.

Intanto il Commissario all’emergenza, il generale Figliuolo, richiama le regioni sulla distribuzione e somministrazioni delle dosi: Se li compra una Regione, ammesso che possa farlo, le deve distribuire in egual misura con tutte le altre. Sicuramente io li divido secondo le percentuali previste perché nessun cittadino da Pantelleria a Tarvisio deve avere chance diverse, lo dice anche la nostra Costituzione”. Figliuolo ha firmato anche una nuova ordinanza: ogni Regione dovrà vaccinare non solo la popolazione residente ma anche chi vive in quel territorio per motivi di lavoro o altri comprovati motivi.

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