Regno Unito, 30 casi di trombosi post AstraZeneca: 7 morti per coaguli di sangue

La MHRA conferma che nel Regno Unito sono stati registrati ben 30 casi di trombosi post vaccino AstraZeneca. Sono 7 i pazienti morti a causa di coaguli di sangue. Nel frattempo, Olanda e Germania frenano la somministrazione agli under 60.

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AstraZeneca, 30 casi di trombosi nel Regno Unito – meteoweek.com (foto di repertorio)

Arriva oggi la notizia, rilasciata dalla Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency (MHRA). Nel Regno Unito sono 7 le persone morte a causa dei coaguli di sangue dopo essere state vaccinate contro il coronavirus con il farmaco di AstraZeneca. Mentre nella giornata di ieri, la stessa MHRA aveva annunciato l’identificazione di ben 30 casi di eventi avversi riguardanti la coagulazione del sangue su oltre 18 milioni di somministrazioni effettuate col siero anglo-svedese.

Regno Unito, 30 casi di trombosi post AstraZeneca

Secondo quanto viene riportato dai media locali, in Gran Bretagna 30 persone avrebbero sviluppato casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. A renderlo noto è stata l’MHRA, che precisa come le segnalazioni di casi di trombosi siano arrivate dopo l’inoculazione di 18,1 milioni di dosi del vaccino in tutto il Paese. Per l’agenzia britannica regolatrice dei farmaci, però, i benefici del farmaco superano gli eventuali effetti collaterali. Inoltre, sarebbero pervenute segnalazioni simili anche dopo la somministrazione del vaccino Pfizer.

Da quanto si apprende, la trombosi del seno venoso cerebrale è stata registrata in 22 casi, mentre per gli altri 8 casi si sarebbe trattato di un altro tipo di trombosi. “Nel nostro studio sono state esaminate 30 segnalazioni, ricevute dall’inizio della vaccinazione a dicembre al 24 marzo, di coaguli di sangue a bassa quantità di piastrine. I casi sono stati esaminati da scienziati e medici dell’MHRA, nonché dalla commissione per i medicinali. Il rischio di sviluppo di coaguli di sangue di questo tipo è estremamente basso”, si legge nella nota ufficiale pubblicata nelle scorse ore.

“Continuiamo a esaminare scrupolosamente le segnalazioni di casi rari e molto specifici di sviluppo di trombosi. Stando alle informazioni disponibili, i benefici della vaccinazione contro il Covid-19 superano tuttora i rischi. Dovete vaccinarvi non appena ricevete l’invito”, si legge ancora nella nota del regolatore.

AstraZeneca e le vaccinazioni in Europa

foto di repertorio – meteoweek.com

Secondo quanto dichiarato dall’MHRA in precedenza, tuttavia, il vaccino AstraZeneca è sicuro e raccomandato per l’uso. Della stessa linea anche l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), che con i dati offerti dagli ultimi studi, ha ribadito la sicurezza e l’efficacia del farmaco, ribadendo come i suoi benefici superino di gran lunga i relativi rischi di incorrere in effetti collaterali.

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Eppure, proprio dagli stessi dati pubblicati dall’EMA, sono stati registrati finora 62 casi di trombosi venosa cerebrale nel mondo (di cui 44 nei 30 Paesi dello Spazio economico europeo, su 9, 2 milioni di dosi di vaccino somministrate) dopo l’inoculazione del farmaco anglo-svedese. In particolare, in Germania sono stati registrati 31 casi sospetti di trombosi venosa cerebrale con 9 conseguenti decessi; in Francia sono stati segnalati  12 casi e quattro decessi (su 1,9 milioni di dosi somministrate); in Norvegia si parla di 5 casi e 3 decessi su 120.000 dosi inoculate.

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Sono giunte proprio ieri, inoltre, le conferme che vedono Germania e Olanda frenare sulla somministrazione di AstraZeneca durante questa fase attivissima di campagna vaccinale. I Paesi Bassi hanno infatti sospeso temporaneamente la vaccinazione delle persone di età inferiore ai 60 anni con il vaccino anglo-svedese, e ad annunciarlo è stato proprio il ministero della Salute olandese. La Commissione tedesca sui vaccini, invece, ha raccomandato lo stop alle somministrazioni di AstraZeneca ai cittadini under 60, mentre invita a tutti coloro che hanno già ricevuto la prima dose di richiedere, per la seconda, la somministrazione di un farmaco ad mRNA messaggero – e quindi Pfizer/Biontech e Moderna.

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