Segregata in casa e minacciata di morte, salvata grazie alla e-mail mandata ai carabinieri

Una giovane ragazza è stata segregata in casa dai suoi famigliari a causa della sua relazione amorosa: a salvarla la e-mail mandata ai carabinieri. I genitori avevano minacciato di morte anche il fidanzato.

segregata, manda e-mail carabinieri -meteoweek
ragazza segregata si salva con l’e-mail mandata ai carabinieri (foto via ANSA) – meteoweek.com

Ha approfittato della DAD per mandare una richiesta d’aiuto ai carabinieri: alla lettura di quella e-mail, i militari dell’Arma sono arrivati a casa sua e l’hanno salvata dal periodo di prigionia. È successo lo scorso fine settimana ad Arezzo, e la sfortunata protagonista della vicenda è una ragazza di origine pakistana di circa 20 anni. La sua famiglia la teneva segregata per ostacolare la sua relazione con un ragazzo di religione diversa dalla sua. Le autorità stanno ora indagando ed effettuando accertamenti per risalire con esattezza a tutti i contorni della faccenda, così come anche a definire la responsabilità dei famigliari della ragazza.

Segretata e minacciata di morte, salvata grazie a una e-mail

I suoi genitori non approvavano la sua storia d’amore con un ragazzo coetaneo di religione indù. Per questo avevano deciso di usare le maniere forti per ostacolare la relazione, tenendo prigioniera la ragazza proprio per impedirle di frequentare il fidanzato. Privandola del telefono cellulare e dei documenti d’identità, i genitori le permettevano di uscire di casa solo quando strettamente necessario, e soltanto se accompagnata dai suoi fratelli – che avevano il compito di impedire e controllare che la vittima non incontrasse più il suo ragazzo.

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Un amore inconcepibile per la famiglia di origine pakistana, di religione musulmana. Tanto che i genitori “erano pronti a riportarla con la forza in Pakistan” o a “usare la violenza nei confronti suoi e del fidanzato, sino addirittura a minacciarli di morte” – si legge nella nota dei carabinieri. Ma la ragazza, esasperata dalle situazione, avrebbe approfittato della lezione in DAD per chiedere aiuto. Sfruttando l’unica occasione che aveva per usare il computer, si è creata un account e-mail e ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine, spiegando tutta la situazione.

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Al ricevere di quella disperata richiesta di appena 4-5 righe, i militari dell’Arma di San Giovanni Valdarno sono riusciti, in appena poche ore, ad indentificare la mittente a a riscontrare l’indirizzo dove abitava, notando come la delicata vicenda famigliare era stata già segnalata e in parte seguita anche dai servizi sociali. I carabinieri si sono così presentati a casa sua, e “adducendo un motivo pretestuoso per non far insorgere sospetti nei familiari” hanno condotto la giovane in caserma. Davanti ai militari, la 20enne sarebbe scoppiata in lacrime, e avrebbe confermato quanto scritto in quel disperato messaggio d’aiuto. Le autorità sono ora al lavoro per risalire ai contorni più definiti di questa drammatica vicenda.

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