AstraZeneca: l’Ema valuta il legame con un altro disturbo molto raro

Il vaccino AstraZeneca anti-covid non ha pace. Si sta ancora discutendo riguardo i casi di trombosi, e ora spunta un nuovo raro disturbo a cui prestare attenzione.

AstraZeneca, un altro disturbo molto raro

La commissione di farmacovigilanza dell’Ema per la valutazione dei rischi (Prac) ha avviato una revisione per valutare le segnalazioni di sindrome da perdita capillare in persone che sono state vaccinate col vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Nel database europeo (EudraVigilance) sono stati riportati cinque casi di questo disturbo molto raro, caratterizzato da fuoriuscita di fluido dai vasi sanguigni che causa gonfiore dei tessuti e calo della pressione. In questa fase, non è ancora chiaro se esista un’associazione causale tra la vaccinazione e queste segnalazioni.

Incidenza 1 su 1 milione

È una patologia molto rara la sindrome da perdita capillare su cui la commissione di farmacovigilanza dell’Ema (Prac) ha avviato una revisione per valutare le segnalazioni di cinque casi in persone che sono state vaccinate con l’immunizzante di AstraZeneca. Uno studio Usa indica un’incidenza di questa patologia sulla popolazione normale, non vaccinata e non in pandemia, di 1 caso su 1 milione di persone. In Europa, secondo gli studi scientifici pubblicati, sono stati descritti 69 casi in 20 anni, dal 1996 al 2016, con tassi di sopravvivenza del 78% a cinque anni dall’insorgenza della sindrome, e del 70% a dieci anni. “La sindrome da perdita capillare, o sindrome di Clarckson, è provocata da un processo infiammatorio causato da virus o altri fattori. La parete dei capillari si infiamma, le cellule si separano le une dalle altre e avviene una fuoriuscita di plasma e proteine plasmatiche dai capillari che stravasa nei tessuti circostanti. Il sangue diventa così più concentrato, meno fluido”, spiega Paolo Tondi, direttore del servizio di Angiologia del Policlinico Gemelli di Roma e presidente della Società italiana di Flebolinfologia . “I sintomi si riconoscono – aggiunge – per la presenza di edemi (gonfiore) a braccia e gambe, una riduzione di pressione arteriosa e riduzione dell’albumina. Dall’esame dell’emocromo, emerge un’emoconcentrazione, ossia il sangue è più concentrato. Si cura con iniezione in endovena di immunoglobuline. Il paziente affetto da questa sindrome presenta uno stato di malessere, dolori e gonfiore agli arti. Normalmente i casi sono molto pochi, e generalmente la sindrome non ha esiti fatali se non i rarissimi casi”.

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Revisione Janssen dopo 4 tromboembolie negli Usa

Nel frattempo l’Ema ha anche avviato una revisione per valutare segnalazioni di eventi tromboembolici in quanti hanno ricevuto il vaccino anti-Covid Janssen. Si legge in una nota dell’Ema. Dopo la vaccinazione col siero di Johnson & Johnson sono stati segnalati quattro casi gravi di coaguli di sangue insoliti con piastrine basse negli Usa, di cui uno fatale. Il vaccino ora viene utilizzato solo negli Stati Uniti, con un’autorizzazione all’uso di emergenza. Nell’Ue è stato autorizzato l’11 marzo, ma non viene ancora inoculato in nessuno dei 27, anche se è previsto in consegna nelle prossime settimane. Al momento non è chiaro vi sia associazione causale.

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