100 mila euro e più per Malika: il successo della raccolta fondi

La famiglia non accetta la sua omosessualità e la giovane Malika Chalhy, di Castelfiorentino (Firenze),  vive da mesi un incubo. Per aiutarla è stata lanciata una raccolta fondi che, ad oggi, supera i 100 mila euro. “Una parte la userò anche per aiutare gli altri e la darò in beneficenza“, ha dichiarato la ventiduenne. Malika è stata, infatti, cacciata di casa dopo aver ammesso la sua relazione con un’altra donna. La raccolta fondi per sostenerla è stata lanciata online, sulla piattaforma crowdfunding GoFundMe. L’iniziativa è stata proposta dalla cugina della ragazza per pagare lo psicologo che la sta seguendo e le spese legali.

Malika

A dimostrare solidarietà per Malika numerosi personaggi della musica, tra cui Fedez, Mahmood, ed Elodie. In prima linea anche il mondo del calcio: il presidente federale Gabriele Gravina ha voluto esprimere alla ragazza la solidarietà del mondo del calcio annunciando che appena possibile sarà invitata a Coverciano: “Il ruolo del calcio — ha dichiarato Gravina è anche quello di garantire una formazione educativa dell’atleta, contrastando ogni forma di discriminazione sociale. Riteniamo che di fronte a casi del genere dobbiamo esporci per garantire la piena realizzazione della persona umana”.

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Malika, nel frattempo, sul suo account Instagram, risponde ai numerosi messaggi di odio verso i genitori, identificati da molti come “colpevoli” e “disumani”: “Non mi interessa minimamente che vengano rivolti insulti ai miei “genitori”. Credetemi ci sto male… Qualsiasi risposta che contenga odio non è solo fuori luogo, ma anche controproducente. Chiunque mi voglia aiutare in questa battaglia, sostenere la mia causa della parità dei diritti, condivida ogni qualsiasi articolo contenente questo tema, contribuisca all’arricchimento del dibattito. Ma non contribuisca a diffondere odio.” La ragazza ha raccontato di avere ricevuto minacce anche dal fratello, rivelando che la famiglia ha cambiato la serratura di casa e di non essere riuscita a riavere i propri effetti personali. Sulla vicenda la Procura di Firenze ha aperto un’inchiesta.

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