Morto e dimenticato dai fratelli che vivevano con lui: la storia del “poeta” romano

La sua è una storia di disperazione e disagio: morto e dimenticato dai fratelli che vivevano con lui. Si tratta di un uomo di 82 anni, R.L.R, residente a pochi passi da Via Lorenzo il Magnifico, in via Pandolfo, civico 5. Lo chiamavano tutti “Il poeta”, per la sua passione verso la letteratura, ma nessuno aveva mai capito cosa facesse davvero nella vita, oltre a leggere i libri. L’uomo è stato trovato privo di vita martedì mattina, steso su un fianco nella sua camera da letto, dopo che proprio gli altri residenti dell’edificio di quattro piani avevano da giorni iniziato a sentire un cattivo odore. Il “poeta” però non viveva da solo, condivideva l’appartamento al terzo piano con altri due fratelli, ex ferrovieri ormai in pensione, e una sorella che non si sono accorti della sua morte.

morto il poeta

“Una famiglia complicata, piena di problemi e difficoltà psicologiche”, aggiungono i vicini. A causa del forte odore, che aveva invaso l’intero condominio, alcuni vicini hanno suonato alla porta del “poeta” e la sorella ha aperto loro, facendoli entrare. Del fratello ha detto solo che giorni fa era rientrato dopo una passeggiata e si era poi chiuso in stanza, a chiave. Lo faceva spesso, ma i fratelli, presi dai loro problemi, non avevano bussato, non lo avevano cercato. Come se a casa non fosse mai rientrato, come se quell’uomo non vivesse lì.

Il ritrovamento

“Si è chiuso in camera e poi non lo so, non l’ho più sentito”, ha raccontato la sorella che ha poi chiamato, su suggerimento dei vicini, la polizia. Quando gli agenti delle Volanti sono arrivati sul posto è stato necessario sfondare la porta della camera da letto, perché l’uomo non rispondeva e l’odore che ha colto dritto al volto gli agenti non lasciava margini per ipotizzare altro se non un decesso avvenuto diversi giorni prima. La Scientifica e il medico legale sono arrivati subito dopo. Da una prima analisi non hanno ravvisato ferite ipotizzando dunque una morte naturale, forse cagionata da un infarto. Ad essere allertati anche i servizi sociali dell’Asl considerato lo scenario che gli agenti di polizia ma anche i vicini si sono trovati di fronte varcando la soglia dell’appartamento. Dentro c’era di tutto: oggetti di ogni tipo accatastati in ogni angolo a riempire mobili, armadi e credenze. Le condizioni igienico sanitarie erano pessime: motivo per cui sono stati allertati i servizi sociali.

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I vicini

I vicini, di fronte a tale accaduto, hanno espresso le loro opinioni a riguardo: “Abitano tutti e quattro qui da almeno vent’anni, arrivarono con la madre rimasta vedova da Itri, un piccolo paese vicino a Formia”, racconta Vincenzo, residente del palazzo. “Poi, che le devo dire, non mi faccio gli affari degli altri ma tutti noi avevamo capito che quella famiglia aveva dei problemi“. “Non mi ricordo quanto tempo fa”, aggiunge un altro condomino, “iempì il cortile con contenitori d’acqua, ce ne saranno stati venti o trenta alla fine chiedemmo che fossero tolti”. “È difficile capire i veri drammi delle persone pur abitando di fronte”, conclude il dirimpettaio dell’82enne, “questa vicenda ha comunque sconvolto tutti noi”.

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